Introduzione di Maurizio Cucchi
Già dalla prima impressione, di fronte ai versi di Mimmo Distefano appare in evidenza la forte passione sottesa alla sua scrittura. Una passione, peraltro, sempre controllata dall’intelligenza e una lettura della proprio esperienza condotta alla luce della discrezione naturale dei sentimenti sotto il timbro di limpide tonalità .
Distefano si muove su una considerevole ampiezza interiore e spazialità e,pertanto, aperta ad una varietà di temi descrittivi rivitalizzati dalla sua dolce poesia.. Questo suo libro è il risultato di una ponderata scelta stralciata da un lavoro poetico svoltosi nei decenni, con l’aggiunta di altre nuove poesie, per cui la raccolta antologica rappresenta il florilegio ideale della poesia di una vita.. E una raccolta dove il nobile sentimento dell’autore dispiega un ricco ventaglio di motivi e una simmetrica organizzazione interna che ne fa una vera opera organica, incentrata su una affollata tavolozza di penetranti variazioni tonali del sentimento, delle emozioni cristalline del poeta nell’innalzare il suo candido amore alla persona amata, con chiarezza bene articolata dei versi, che riflettono l’avanzare dell’amore sulle ali di una colomba, risplendente di luce divina felice nella gioia e nella pena comune.
I due punti essenziali del libro sono la parte meditativa e di pensiero ( che si muove internamente a scandire tutte le stazioni ) e nel sentimento privato che ha guidato la storia personale della copia ed ha rappresentato il perno centrale di tutte le relazioni affettive familiari. Una storia dove sono centrali le vicende autobiografiche degli slanci d’amore che crea vincoli saldissimi tra i componenti della menage familiare, che il Distefano poeta riesce sapientemente a donare a ciascuno il miele soave dei suoi versi, scaturiti dalla fede nella poesia, come insuperabile strumento sonoro di trasmissione della religione degli affetti e dell’amore, che travalica il muro autobiografico e si espande ad abbracciate tutte le bellezze della natura e dell’universo sorretto da una tensione morale e ideale di insostituibile importanza. In questo libro tale dimensione sacrale dell’amore acquista una ampiezza cosmica con passaggi felicemente arditi e coraggiosi.
Il poeta penetra nelle figure degli affetti, dell’amore, dei luoghi dove la sua vitale esigenza di verità e l’urgenza del suo canto l’ha condotto , per l’acquisizione di nuove aree di conoscenze, nel corso di una vita straordinariamente impegnata e dunque coinvolta nelle ricerca di cose, indispensabili per un più consapevole attiguità al Padre creatore di vita e di amore, in modo da poter diventare un privilegiato testimone di figlio uno e trino con il Padre degli uomini, che, secondo il credo religioso del poeta, è il solo detentore del bene del mondo e di ogni forma di ipotetica giustizia e fratellanza sociale, dopo che abbiamo saputo diventare fratelli.
Esiste, pertanto, nei labirinti di una linea interna forte di pensiero che guida l’intero percorso di questa poesia, del tutto estranea tra l’altro alle maggiori e più note linee di tendenza tra secondo Novecento e oggi. Un fil rouge, spesso carsico, agisce anche quando non si manifesta in modo esplicito. E si tratta di un’idea dell’esserci che vive e si trasforma nell’equilibrio misterioso del molteplice, che perviene alla sua apparente fine totale, nell’infinito tempo, che “tutto trasforma” ed “è solo sempre un infinito presente”, in cui noi siamo il nostro stesso divenire, dentro l’incessante divenire del mondo, dentro l’energia ovunque distribuita e attiva, predisposta a rigenerarsi in altre forme. E in questa apertura all’infinito dei versi di Distefano, si realizza l’idea della nostra esistenza , di una vita umana che risiede nella realtà concreta dei divenire, dove la morte potrà ritrovarsi in nuova vita.
NOTA DI ALIBERTI, Carissimo Mimmo, sono immensamente felice dell’autorevole e
magistrale giudizio dell’insigne critico e poeta Maurizio Cucchi,che io ho sempre seguito e stimato tanto, da inserirlo, come te, nella mia, recentemente conclusa LETTERATURA E SOCIETA’ ITALIANA DAL II OTTOCENTO AI NOSTRI GIORNI di 4000 pp., collocandolo tra i posti più alti della poesia degli ultimi 30 anni. Questo ulteriore riconoscimento altissimo, colloca la tua poesia su un percorso nuovo,” un modus poetandi”, che ti vede impegnato nel restituire alla poesia il ruolo che naturalmente è vivo nel cuore umano e che tu rivitalizzi e fai risplendere nei tuoi versi, come canto d’amore per la vita, per la bellezza del Creato, per i valori morali dell’individuo, della famiglia e della società, che affonderebbe nel nulla, senza il richiamo della armoniosa voce del poeta che indica all’uomo nelle tenebre la via della luce celeste. Un caloroso abbraccio ed auguri del più vasto successo che ti meriti, mio dolce compagno di studi nell’Istituto SANTA MARIA DELLA PACE ,dove ci siamo formati, il tuo fraterno amico Carmelo.