RUBRICA
BRICIOLE DI VITA CULTURALE BARCELLONESE
Di CARMELO ALIBERTI
Per una efficace promozione della cultura a Barcellona P.G., dove ho trascorso gran parte della mia vita,organizzando manifestazioni culturali sulla famiglia e sulla cultura ed ho invitato importanti scrittore per incontri con l’autore, anche nelle scuole, occorrerà operare in profondità,con una trivella a 360 gradi,prima per bonificare i cuori dall’invidia, dall’egocentrismo e poi asfaltare gli animi e poi seminare e coltivare bene le gemme che rimarranno. Credo che, in tal senso, oggi esistono iniziative, come la costante attività dell’Epicentro del Maestro Nino Abate ed altri, meritevoli di riconoscimento e di aiuto istituzionale serio e concreto, senza strumentalizzazione da parte del vellicoso potere. Purtroppo ciò che accade ed è accaduto nelle stanze e dietro le quinte del Palazzo, l’ho vissuto personalmente, anche negli Alti Palazzi Romani,che ho conosciuto benissimo, perchè, come assessore del Comune di Castroreale, allora a 21 anni,mi ha convinto a scegliere la via della missione scolastica, rifiutando la sedia di deputato sicura (Certo eletto al 2 posto, per scelta del comitato nazionale del partito, che mi aveva scelto come investimento culturale. Il Liceo da studente e da docente (e poi ricoprendo un ruolo di consulente personale e culturale sia a Barcellona,sia al Senato) ho avuto l’incarico di far rinascere LA PRO LOCO su indicazione e sostegno totale, e, opponendo una ben motivata ragione, mi si chiese di segnalare qualcuno di mia fiducia. Cosa che feci e,nonostante qualche perplessità in alto per concrete motivazioni,alla fine si decise di designare il presidente e,come garante delle attività si volle che io facessi il Vicepresidente. La prima Domenica di ottobre del 1983, alle 10, nella sala dell’Oasi, miracolosamente spuntarono circa 150 persone,ben qualificate di Barcellona e al secondo turno, su mia proposta, fu eletto il PRESIDENTE. Allora a casa mia di notte,preparammo un programma di un certo livello e stilammo regolamento e percorso del Premio Cattafi,che poi ebbe un meraviglioso percorso,fino alla pubblicazione degli Atti e alla pubblicazione di critica sugli influssi della poesia di Cattafi sui cinque finalisti. e un’antologia dei testi dei partecipanti Il Premio fu un trionfo,ma solo in cinque membri della giuria sappiamo cosa avvenne per l’assegnazione del Premio. Dei membri della Giuria, solo io ed Il grande Emilio Isgrò avevamo letto con relazione scritta i liberi dei partecipanti, mentre altri, che non conoscevano nè tematiche, nè distinzioni linguistiche, ma solo per conoscenze personali superficiali, volevano ribaltare con argomentazioni retoriche,mi intimarono di cambiare parere. Non avendo io ceduto, mi si chiese di telefonare alle due di notte a due membri della giuria, che avevano espresso le loro preferenze per raccomandata, per convincerli a cambiare le loro preferenze. Al che ebbi una reazione decisa e certamente inflessibile, fino a quando un membro della giuria ricorse all’improperio nei miei confronti: “e tu sempri bafiotu sì”. Allora feci mettere a verbale le mie dimissioni di membro della giuria e invitai gli altri a procedere all”assegnazione del Premio. La mattina alle 7,45 una telefonato mi comunicava “Carmelo hai vinto su tutti i fronti. Perciò, per salvaguardare la dignità del premio e del poeta a cui è dedicato,ci vedremo alla premiazione. Ho avuto modo, in quella circostanza l’elevata statura umana ed artistica di uno dei più grandi personaggi culturali di Barcellona P.G. Purtroppo questo immenso personaggio, che non conosce invidia o altre nefandezze etiche,ha dovuto prendere la valigia di cartone,invidiato oggi dalle mezzecartucce di un certo culturame che, credendo di essere il centro dell’universo,invidia e cerca di emarginare chi lo ha già emarginato. — RUBRICA BRICIOLE DI VITA—a cura di Carmelo Aliberti