ASSOCIAZIONE CULTURALE TERZO MILLENNIO
NUOVO STATUTO
L’Associazione Culturale Internazionale TERZO MILLENNIO di Letteratura e di cultura varia, non avente
scopo di lucro, si è costituita con atto scrittura privata registrata presso l’Agenzia delle Entrate di
Barcellona Pozzo di Gotto alla sezione 3 n. 318 per iniziativa dei Soci Fondatori: ALIBERTI CARMELO, nato
a Castroreale il 9.09.1943; DOMENICO DI STEFANO, nato a Montalbano Elicona il 18.02.1948; COIRO
SANTO ISIDORO, nato a Monforte San Giorgio (deceduto) il 26.11.1947; CAMPO ALESSANDRO, nato a
Barcellona P.G. il 27.07.1973; ALIBERTI ELENA, nata a Barcellona P.G.(ME) il 18.08.1980. Nel contempo,
vengono assegnati all’unanimità dei presenti, gli incarichi istituzionali dell’Associazione: Aliberti
Carmelo, Presidente (con delega di firma). I suddetti soci fondatori costituiranno il Comitato Direttivo.
L’Associazione si impegna nelle valorizzazione e diffusione dei Beni Culturali del territorio, che
custodisce nelle sue viscere un patrimonio archeologico di immenso valore, essendo stato sede di una
civiltà autoctona, della greca, di quella latina e medievale, come dimostrano i resti dell’antica città di
Longane, le necropoli di Grassorella e la recente scoperta nel greto del torrente Patrì della sagoma di
una chiesa, forse risalente all’epoca degli insediamenti dell’Ordine Benedettino, riportata alla luce dalla
Sovrintendenza ai Beni Culturali di Messina, su segnalazione di studiosi locali, e ancora non del tutto
emersa per mancanza di fondi pubblici. L’Associazione si impegnerà volontariamente a proseguire nella
riscoperta degli innumerevoli reperti archeologici, di cui è disseminato il sottosuolo, come evidenziano
tante testimonianze, come Trebisonda nella frazione di Porto Salvo (Barcellona P.G.), di darne
informazione e richiedere l’intervento alle autorità competenti per i dovuti interventi e la competente
custodia. La fondazione della Rivista Culturale, intitolata TERZO MILLENNIO (No-profit) 2009,
provvederà alla diffusione delle varie scoperte, ricostruendo la vera storia del vasto territorio, dove
Federico II di Svevia concesse ai suoi fedelissimi l’amministrazione di numerose comarche e casali, che,
secondo alcuni, aveva una sezione a Milici di Rodì (Messina), e delle potenzialità del territorio da
segnalare agli amministratori comunali, come libero contributo della cultura per una programmazione
adeguata allo sviluppo culturale e civile del territorio e delle potenzialità e conoscenza dei molti autori
molto validi, ma costretti a vivere nell’ombra, perché ignorati dagli Enti Pubblici. L’Associazione,
utilizzando la Rivista omonima si propone inoltre come osservatorio della realtà culturale ed artistica
dell’Unione Europea e, nel caso, per una sempre intensa integrazione, intraprendere idonee iniziative
culturali. L’Associazione si propone altresì di individuare e analizzare le dinamiche di crescita e di
sviluppo della letteratura, dell’arte, della libertà e del confronto etico del pensiero nella cittadinanza. A
questo proposito, l’Associazione intende promuovere la divulgazione delle nuove voci letterarie e
artistiche, espressione speculare del mondo interiore dell’intellettuale nel contesto storico-sociale in cui
vive. Filo conduttore di tutta l’attività dell’Associazione è lo studio e la valorizzazione della vita dello
spirito e della mente come fondamento interpretativo della realtà. Nel perseguimento delle sue finalità,
l’associazione può esercitare le seguenti attività:
a) organizzare e promuovere seminari, convegni, conferenze, corsi didattici e di formazione, dibattiti e
manifestazioni poetico-artistico-culturali in genere, incontri con l’autore e corsi di scrittura creativa, di
recital di poesia e narrativa, rendendo protagonisti e interpreti i cittadini, a livello territoriale, nazionale
e internazionale e premi culturali per le scuole e assegnare pubblici riconoscimenti a personalità locali e
nazionali, distintesi nello svolgimento del proprio ruolo, per la realizzazione del bene collettivo. La sede
legale dell’Associazione Culturale NO-PROFIT, è in Via Carlo Alberto Dalla Chiesa 22, Bafia-Castroreale,
messa a disposizione gratuita dal Presidente. In tale sede, saranno svolte le attività, utili a studenti e
non, per una più responsabile maturazione della loro personalità; saranno accolti anche gli anziani per
coinvolgerli nelle nostre iniziative e per sollevarli dalla solitudine. Ogni attività sarà svolta con il libero e
gratuito contributo di volontariato per innalzare il livello spirituale, razionale etico e di coesione sociale
e umana, e per rendere più pacifica e solidale la società, che viaggia verso la dissoluzione, se non si
invertirà la rotta. Chi vuole partecipare alle suddette attività, dovrà presentare domanda completa dei
dati necessari al Direttivo e, se sarà accolta all’unanimità, diventerà socio della stessa.
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Inoltre, l’Associazione si propone:
1) di elaborare autonomamente proposte progettuali per lo sviluppo delle opportunità poetico –
artistico – culturali e delle tradizioni popolari;
2) curare la pubblicazione di allegati periodici, opuscoli, libri, ricerche e studi (anche realizzate ed editate
da terzi su commessa dell’Associazione) riguardanti le finalità specifiche dell’Associazione stessa;
3) instaurare rapporti di collaborazione con scuole, università e organismi vari di interesse locale,
nazionale e internazionale, con lo specifico obiettivo di contribuire a creare una solidale comunità
locale, nazionale ed internazionale che sappia convivere e cooperare serenamente per la difesa dello
sviluppo dei popoli e per la convivenza pacifica, dopo l’abbattimento degli abominevoli muri di ogni
genere. Le iniziative e ogni forma di collaborazione è gratuita, libera e volontaria. La pubblicazione della
Rivista sarà realizzata con contributi liberi e volontari dei soci e anche di chi crede nella cultura, come
essenziale strumento di innalzamento etico, sociale e civile della società, come è stato fatto.
IL DIRETTIVO dell’Associazione IL SEGRETARO
(Francesco Conti)
Riunione Assemblea del 20 agosto 2022
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1^ EDIZIONE DEL PREMIO NAZIONALE DI POESIA E NARRATIVA
“TERZO MILLENNIO 2022 – CITTÀ DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO – MESSINA”
DOMENICA 21 AGOSTO 2022 – ORE 18:15 – TEATRO PARROCCHIA SAN GIOVANNI PAOLO II
VIA ANTONIO MEUCCI, 33 – PORTO SALVO DI BARCELLONA P.G. (MESSINA)
Presenta NINO TRAPANI con la collaborazione di NINA MAZZA e TIZIANA TURRISI
NINO TRAPANI: Benvenuti a tutti alla cerimonia di premiazione del della 1^ edizione del Premio
Nazionale di Poesia e Narrativa TERZO MILLENNIO 2022 – CITTÀ DI BARCELLONA. Nel corso della serata
oltre alla premiazione dei vincitori del concorso saranno consegnati dei riconoscimenti a insigni
personalità che hanno attivamente operato ad elevare il livello culturale, sociale e civile del nostro
comprensorio. La compagnia musicale I SIRINANTI allieterà la serata con musiche e canti popolari della
nostra terra. Invito il Reverendo Padre VINCENZO OTERA, Parroco della Parrocchia San Giovanni Paolo II
di Porto Salvo e quindi padrone di casa, a salire sul palco per suo benvenuto ai presenti e consegnare il
PREMIO AL MERITO al Prof.re Carmelo Aliberti per il suo ultimo romanzo IL MIO MONDO FINIRÀ
CON TE che, la testata on-line CULTURA OLTRE di Novoli (Lecce) lo ha designato libro del mese di luglio
- Ho anche il piacere di annunciare che la prestigiosa casa editrice MURSIA di Milano, pochi giorni
fa, ha comunicato al Prof.re Carmelo Aliberti che, dovendo rivedere il proprio catalogo, ha deciso di
ripubblicare il suo libro “Come leggere FONTAMARA di Ignazio Silone” edito nel 1977 e ristampato nel
1989 e nel 1998, con nuova veste tipografica e con eventuali integrazioni su “Il Caso Silone”, seguirà
anche la pubblicazione di altre opere di Carmelo Aliberti. Il poeta, scrittore e critico letterario, LUCIO
ZANIBONI ci ha inviato il seguente messaggio: “Caro Francesco, Ti prego di formulare a mio nome gli
auguri più vivi per la Cerimonia di oggi. Il mio apprezzamento alla Giuria per il lavoro selettivo dei
partecipanti, a TE per l’impegno della preparazione e ad Aliberti che genera e tiene viva la cultura da
Trieste alla Sicilia, i sensi della mia ammirazione. Penso che i numerosi riconoscimenti a Lui attribuiti
siano ben poca cosa rispetto ai meriti. A Lui e a voi tutti un caloroso abbraccio”. La Dr.ssa, giornalista e
scrittrice FRANCESCA ROMEO legge un breve estratto della prefazione, da lei scritta nel romanzo: “La
passione per la lettura era emersa in me spontaneamente fin da ragazzino, e
precisamente dopo la lettura delle dolorose vicende della vita e della morte di Anna
Frank”. Inizia così “Il mio mondo finirà con te” del professore Carmelo Aliberti. Già
dalla copertina traspare ciò che è “in potenza”, ovvero il leitmotiv che Aliberti
sgranerà pagina dopo pagina: la disperazione dell’uomo nel suo status di lavoratoreschiavo, vittima silenziosa delle angherie del padrone-industriale. Un interrogarsi e un
interrogare sul perché del male, della sofferenza, dell’esistenza stessa. Ecco che l’amara condizione di
sfruttamento cavalca i secoli e si ripropone, oggi come ieri, facendo leva sullo status di bisogno del
lavoratore. Amore, meschinità, fatica quotidiana, difficoltà, ideali, affetti familiari si rincorrono e si
sovrappongono in un universo superiore. Si avviluppano e si dipanano. Si palesano e si nascondono. È la
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straordinaria capacità narrativa di Aliberti che, come seguendo uno spartito, elabora note per suonare
diverse melodie. Protagonista è l’amore. Un amore puro, vero, delicato come i petali di una rosa. Un
amore senza lieto fine e, proprio per questo, imperituro. A viverlo è il giovane Carlo, un ragazzo pulito,
buono, sognatore, che ha ereditato dalla famiglia quei valori essenziali intrisi di “sacrificio” e
“abnegazione”, e Anna una ragazza bella, candida, genuina, saggia. Tra le novità di questa seconda
ampliata edizione del romanzo, Aliberti aggiunge uno scorcio di delicata impetuosa poesia. Durante una
sua visita a Castroreale, l’autore viene improvvisamente “folgorato” da una luce che faceva “ardere” la
vetrata della cattedrale castrense. Ne scorge “il volto impomatato di una ragazza con il sorriso disegnato
sulle labbra”. Una figura leggiadra, eterea, appartenente ad un altro mondo, che scuote il suo animo,
che suscita in lui una sequela di ricordi che non riesce a collocare nello spazio e nel tempo, di cui non
comprende subito il significato, ma che lo lasciano turbato. Solo in un secondo momento capirà, con
rammarico per non aver compreso subito, che quella visione altri non è che Anna, la sua incontrastata
Beatrice. Ed ancora, la fuga verso Trieste, città intrisa di storia e simbolismi patriottici, emblema del
Risorgimento. Sì perché il protagonista è tutt’altro dall’essere un personaggio piatto o ripiegato su sé
stesso. Carlo è l’antitesi del giovane Werther. Se da una parte anche qui il lettore tende a proiettare le
proprie aspirazioni deluse sul personaggio alibertiano, tuttavia dall’altra Carlo risorge. Di fronte ad una
serie di avvenimenti che sembrano destinarlo all’infelicità, Carlo sceglie di vivere. Non a caso nella IV di
copertina Aliberti sceglie “La nascita di Venere” di Botticelli, icona forte della grandezza di Firenze e del
Rinascimento. La profonda cultura dell’autore, la voglia di divulgare il bello, il continuum avventurarsi
sulle strade di quella che possiamo definire “la grande letteratura”, non fa altro che confermare Aliberti
quale un fine esteta della nostra società e la sua produzione letteraria un raffinato exemplum di bellezza
cui ispirarsi. Ci sarebbe molto altro da aggiungere, ma lascio al lettore l’emozione dello stupore che si
palesa ad ogni pagina”. NINA MAZZA legge la motivazione: “poeta, scrittore e critico letterario, uomo di
profonda cultura, con la voglia di divulgare il bello, sempre in un continuo avventurarsi sulle strade della
“grande letteratura”, ciò non fa altro che confermarlo quale un fine esteta della nostra società che
produce nel lettore una incomparabile emozione dello stupore che si palesa in ogni sua pagina che fa,
della sua immensa produzione letteraria, un raffinato esempio di bellezza a cui ispirarsi”.
Padre VINCENZO OTERA consegna la targa al Prof.re CARMELO ALIBERTI
Doveva essere presente il grande artista barcellonese Emilio Isgrò ma, per altro importante impegno,
non può essere qui con noi, ha delegato l’Avv. NINO SOTTILE ZUMBO a ritirare il
riconoscimento. NINA MAZZA legge la
motivazione: “ineguagliabile ingegno creativo di
Barcellona P.G. (poeta, scrittore, critico d’arte,
scultore, regista), riuscì a varcare oltre gli
sperimentalismi della neoavanguardia degli anni
’60 con una operazione rivoluzionaria personale.
Egli introdusse la poesia visiva, e l’arte della
cancellatura, realizzata con l’applicazione sui Promessi Sposi e ad altri
capolavori della letteratura, rese, così, la parola cancellata, arte potente, facilitando il lettore, con la
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valenza della parola “nuda”. Una poliedrica figura di intellettuale unico, a cui, noi, come Rivista
Internazionale Terzo Millennio, nella quale Isgrò scrisse, riteniamo doveroso tributargli un
riconoscimento dignitoso di benemerenza e ci impegneremo a divulgare le sue opere nelle scuole
cittadine e triestine. che sono uniche e di elevatissimo valore creativo artistico ed etico. Occorre anche
riflettere sul significato simbolico del gigantesco seme d’arancio,
che egli ha donato alla sua città”. Segue l’intervento di
ringraziamento dell’Avv. NINO SOTTILE ZUMBO che legge il
messaggio di ringraziamento di EMILIO ISGRÒ: “Carissimo Nino,
ti prego di rappresentarmi alla manifestazione di Porto Salvo, alla
quale non potrò partecipare perché chiamato altrove da
precedenti, improrogabili impegni. Ti chiedo inoltre di scusarmi
con il caro professor Carmelo Aliberti e con i suoi colleghi e
associati, oltre che con il pubblico, per la mia forzata assenza a
questa significativa premiazione che mi fa sentire barcellonese tra
barcellonesi, come sempre sono stato e sempre vorrò restare.
Perché è da Barcellona P.G. che vengo, e lì, in quel mondo a volte fin troppo schietto e sincero, mi sono
intellettualmente e umanamente formato. Desidero infine che questo gradito riconoscimento, che mi
ricorda la Porto Salvo dove andavo da ragazzo in gita scolastica, o più semplicemente per marinare la
scuola, Dio mi perdoni, sia dedicato alla memoria di mio fratello, l’architetto Bruno Isgrò (con il quale ho
condiviso per anni sogni e speranze) oltre che dei miei genitori Elisa e Peppino che là riposano per
sempre. Grazie, caro Carmelo, grazie a te e a tutti coloro che questo riconoscimento avete voluto per me.
Vi abbraccio tutti con cuore aperto e amicizia incancellabile e forte. Emilio Isgrò”.
La compagnia musicale I SIRINANTI composta da Nuccio Scolaro, Pietro Maiorana, Santino Calabrò,
Pasqualino Conti e Dario Milone, esegue la canzone CU TI LU DISSI di Rosa Balistreri.
Presentazione della silloge di poesie RAPSODIA POETICA scritta dalla poetessa barcellonese MARIA
MORGANTI PRIVITERA che, notizia letta sui social, venerdì 26 alla premiazione del 4° Concorso di Poesia
TESEO di Milazzo, riceverà il PREMIO ALLA CARRIERA, complimenti. TIZIANA TURRISI legge la
motivazione: “vita dedicata all’attività creativa con una radicata vocazione poetica con cui plasma la sua
esistenza. Il suo angelico sorriso, riesce magicamente a suscitare nei lettori forti emozioni di assoluto
sentimento di cristiano lindore”. La Prof.ssa legge la poesia CONFITEMUR presente nella silloge. La targa
viene consegnata dal Preside DOMENICO TROVATO. Presentazione della
silloge di poesie POESIANDO SULLE ALI
DEL TEMPO scritta dal poeta barcellonese
FRANCESCO CONTI che, anche lui, venerdì
26 alla premiazione del 4° Concorso di
Poesia TESEO di Milazzo, per la sua poesia
STANNU MURENDU I GIRASOLI riceverà il
premio in onore alla grande poetessa
Maria Basile. NINA MAZZA legge la
motivazione: “la sua voce, fa risuonare la
tastiera del suo canto, innalzando gli strumenti della sua “ars poetica” molto in alto, proiettandolo sulle
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ali del tempo come ringraziamento al Padre per tutte le cose create. È nato poeta vero ed ha saputo
custodire nella faretra dell’anima il dono ricevuto fin dalla nascita”. FRANCESCO CONTI legge la poesia
TRA SOGNO E REALTÀ presente nella silloge; la Dr.ssa FRANCESCA ROMEO consegna la targa.
Doveva essere presente l’Avvocato VIVIANA DOTTORE, Assessore alla Cultura
e all’Istruzione del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto alla quale è stato
assegnato il PREMIO ALLA CULTURA, ma, per motivi personali si trova fuori
sede. TIZIANA TURRISI legge la motivazione: “nonostante la sua giovane età,
gestisce l’assessorato all’Istruzione, Turismo, Spazi museali ed espositivi e
Parità di genere con entusiastica passione, senza privare del suo sostegno
associazioni culturali e singoli autori, che trovano in Lei solidarietà e strumenti
di operosità creativa. Ha valorizzato il villino Liberty di Via Roma,
trasformandolo in un museo temporaneo e in luogo di incontro e di confronto
tra rappresentanti di varie culture. Una strategia politica di incentivazione alla
lettura e alla realizzazione di manifestazioni culturali, che apriranno un nuovo
capitolo della cultura barcellonese”. NINO TRAPANI legge il messaggio inviato dall’Assessore: “grazie
mille per questo bellissimo riconoscimento. Grazie per le parole utilizzate a me destinate. Spero di avervi
trasmesso la stessa emozione che provo io ogni qual volta penso ad un’iniziativa che possa coinvolgere
Barcellona e la sua realtà culturale.” Il Segretario FRANCESCO CONTI provvederà alla consegna della
targa e del gadget letterario.
PREMIO ALLA CARRIERA alla giornalista messinese ITALIA MORONI CICCIÒ.
Legge la motivazione NINA MAZZA: “donna e madre inimitabile, giornalista
coltissima e inesauribile, ha dedicato tutta la vita, sia ai doveri di madre, sia
alla precoce scelta del giornalismo culturale, ricoprendo ruoli molto ambiti
nel quotidiano Gazzetta del Sud, dove costantemente ha curato, tra l’altro,
oltre alla pagina culturale riservata a poeti e scrittori siciliani e calabresi, da
lei sempre accolti e sostenuti con recensioni e articoli anche l’informazione su
importanti eventi culturali, con strumenti preziosi di radiografia dell’universo
interiore degli autori, tanto da essere considerata la madrina culturale del
Sud. Per tanto appassionato impegno, Terzo Millennio, in tutte le sue componenti, le rende questo
omaggio di ringraziamento”. La targa sarà inviata al suo domicilio. NINO TRAPANI legge il di
ringraziamento di ITALIA MORONI CICCIÒ: “Sopraggiunti imprevisti mi impediscono ad essere presente
insieme a voi a questa importante e lodevole manifestazione culturale. Sono onorata e grata di ricevere
questo premio alla carriera e, al riguardo, desidero rivolgere il mio sincero ringraziamento al Prof.re
Carmelo Aliberti, Direttore Editoriale della Rivista Internazionale di Cultura e di Letteratura e a tutti gli
organizzatori della 1^ edizione del Premio Nazionale di Poesia e Narrativa
“TERZO MILLENNIO – CITTÀ DI BARCELLONA P.G.”. Rivolgo un cordiale ed
affettuoso saluto ai presenti alla cerimonia di premiazione”. Prima di
iniziare la premiazione delle opere letterarie, il Presidente della Giuria,
Preside DOMENICO TROVATO, fa un breve intervento. A conclusione, la
Prof.ssa MARIA MORGANTI PRIVITERA, consegna il PREMIO DI
BENEMERANZA a DOMENICO TROVATO con la seguente motivazione:
“per aver presieduto la giuria del Premio Nazionale di Poesia e Narrativa
“TERZO MILLENNIO 2022 – CITTÀ DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO –
MESSINA”. Inizia la premiazione della sezione SILLOGE INEDITA composta
da 20 poesie. Per il 1° posto ex aequo, si invitano sul palco la Prof.ssa MIRELLA GENOVESE autrice della
silloge GIOIA DELLA MIA VITA e FELICE MANCUSO autore della silloge GIOISCA LA PACE. NINA MAZZA
legge la motivazione per MIRELLA GENOVESE: “Ha dato moltissimo alla scuola, sia come dirigente
scolastica, particolarmente presso il Liceo Scientifico “E. Medi” di Barcellona P.G., dove ha promosso una
serie di iniziative encomiabili, sia nella cura, riservata agli incontri con L’autore, sia con il sostegno
sempre alacre, a docenti propositivi di progetti, che vedevano come protagonisti gli studenti che, tra
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l’altro, l’affiancarono nel progetto “AUTORI DI BARCELLONA P.G. E DINTORNI, pubblicato da una
importante Casa Editrice Nazionale e vincitore del Premio Internazionale IL CONVIVIO. Nello stesso
tempo, nasceva il mensile d’Istituto IL LEONARDO, realizzato dagli studenti, con loro articoli su
importanti problemi etico-socio-culturale. Nutrì un assoluto rispetto verso
la dignità dei docenti e dei discenti, curando molto il rapporto con le
famiglie. Molto nobile il suo impegno nel volontariato. Ha coltivato, fin da
giovane, la Letteratura (narrativa e poesia), pubblicando i suoi primi versi
sulla rinomata rivista milanese “Alla Bottega”. Poi seguì la pubblicazione di
alcune raccolte di poesia. Avvertì con lo sposo l’urgenza interiore di
adottare una bambina che scelsero nelle
Filippine e chiamarono dolcemente
“Mirellina”. La sua gioia fu immensa,
tanto più quando la ragazzina
incominciò a dipingere e ad emulare la
madre nell’ars letteraria, tanto che insieme scrissero un libro “a
Quattro mani”. La recente scomparsa della sua Mirellina travolse
ogni sua resistenza al dolore, come emerge totalmente dalla breve
raccolta, inviata e premiata al Premio TERZO MILLENNIO – CITTÀ di
BARCELLONA P.G. /ME). La raccolta, intitolata “GIOIA DELLA MIA
VITA”, in cui la poetessa in ogni componimento utilizza una tecnica
spontanea, senza estreme espressioni narcisistiche o strumenti
elaborativi autoreferenziali. In ogni componimento ,inizialmente
l’attenzione della Genovese è concentrata sulle varie manifestazioni
della natura o in ritratti oggettuali ritagliati con estrema linearità, ma
selezionati in modo tale che nelle strofe della seconda parte del
componimento schizza dal suo cuore straziato, dall’assenza
dell’adorata creatura, una scheggia di dolorosa dolcezza e il
sentimento si abbandona al recupero di una sequenza, scandita dalle
radici del cuore. Allora l’epicentro della sua ispirazione si coagula in
un breviario d’amore, unico nella poesia odierna, perché la poetessa
naturalmente non riesce a distaccare i suoi sentimenti dalla
specularità naturalistica, perché ad ogni ramo, ad ogni albero, al paesaggio marina è legata l’immagine
della sua creatura, riesumata anche nei più autobiografici ricordi, sempre vivi nelle pagine tristi del suo
cuore: ed affiorano i dolci momenti, in cui la madre è ripresa nei tanti momenti importanti dell’ itinerario
formativo e negli atti creativi, in cui, in maniera lieve, la madre asseconda i giochi della bambina o le
prime indicazioni del nuoto, utili per lo sviluppo delle potenzialità della piccola creatura. In questa
silloge sorge, con la sillabata simmetria del cuore, un altare per la figlia, che la Genovese ritaglia in ogni
componimento, nell’attesa di poter riabbracciare in cielo la sua “tenera fronda”. NINA MAZZA, legge
anche la poesia LA TUA DIMORA di MIRELLA GENOVESE.
TIZIANA TURRISI legge la motivazione per FELICE MANCUSO: “Il poeta Felice
Mancuso, personaggio barcellonese molto noto per la sua preziosa attività di
fondatore e Presidente dell’Accademia Musicale di Barcellona P. G. e come
allevatore, anche in poesia, di voci poetiche di tutta Italia, che ogni anno egli
riusciva a portare al suo Premio dedicato per tanti anni alla Figura del poetascienziato NINO PINO BALOTTA, premiando tanti autori e assegnando anche
riconoscimenti ai non premiati, per incoraggiarli continuare nella propria
passione per “l’ars poetica”, con la certezza che il fiore della poesia rende
sempre migliore l’animo umano, anzi per i valori elevati che sprigionano i
versi, alla fine diventa un’ancora di salvezza nel procelloso mare del nostro tempo. Il ventaglio dei versi
della presente raccolta contiene sentimenti di sofferenza del figlio, che nella infanzia e nella giovinezza
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ha avuto un soffocato sentimento d’amore per il padre ( forse per le parole che
non si sono dette), ma dopo la sua dipartita tale sentimento straripa nei suoi
versi. Altrove emerge la lacerata figura del ragazzo che si reca a scuola,
ricoperto di totale povertà, che si sente confortato dalla bellezza della natura,
senza pensare al suo domani. Al ragazzo, la vocazione sociale del poeta,
suggerisce parole di conforto, rivelandogli che, purtroppo per i poveri in
questa società non esiste speranza di riscatto, ma “sii certo che il buon Dio ti
darà il premio che gli uomini ti hanno negato. Molto autobiografica è la lirica IL
RISVEGLIO DELLE PRIMAVERE, in cui il poeta avverte la solitudine di esistere
durante il cammino “lungo la battigia/in cerca di se stesso” ed il poeta è assalito dalla paura de “la
luce del giorno” e nel buio esistenziale insegue una felicità che “solo tu/ potrai darmi”.
FELICE Mancuso legge la sua poesia I VERI EROI:
Il Preside DOMENICO TROVATO consegna la targa a FELICE MANCUSO e a MIRELLA GENOVESE
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Si prosegue con la premiazione della sezione RACCONTI INEDITI. Per il 1° posto ex aequo, si invitano sul
palco ANTONINO SCHIERA di Palermo, autore del racconto BATTAGLIA PER VITA – CORONAVIRUS UN
PERICOLO DIFFICILE DA AFFRONATARE e GIOVANNI MACRÌ di Barcellona P.G., autore del racconto
AMORE TRA I PUPI. TIZIANA TURRISI legge la motivazione per ANTONINO SCHIERA: “Tanti poeti e
scrittori hanno trattato nei loro scritti la tragedia che ha colpito creature di ogni angolo del pianeta.
L’umanità fu colpita da un virus letale, a cui non era preparata né strutturalmente, né moralmente, né
nella possibilità di cure, inesistenti per combattere l’insidioso e oscuro nemico. Lo scrittore Antonino
Schiera, nel racconto “Battaglia per la vita”, descrive dettagliatamente la strage compiuta dal virus
sconosciuto, per averlo personalmente conosciuto. Il dolore e la disperazione alla prima invasione dei
colpiti, lo sgomento che attanagliò l’intera umanità, la tumultuosa attesa nella sensazione dell’attacco
incombente dell’invisibile nemico. Il racconto dello Schiera è di estremo realismo, tanto da
rappresentarlo nelle modalità in cui ha strappato alla vita persone di ogni età, improvvisamente colpite e
piombate nello sgomento. L’Italia era del tutto impreparata, in quanto non esistevano ipotesi di poter
sfure al mostriciattolo che invadeva di segnali il corpo e la mente degli infettati. Lo scrittore prima
avvertì un lieve malore, tanto da uscirne dopo alcuni giorni. Ma qualche giorno dopo, emersero le
connotazioni più pericolose dell’invisibile mostro, tanto che egli stesso fu trasferito nella stanza oscdell’intubamento. Le luci si andavano spegnendo, gli infermieri che lo avevano trasferito nella stanza
attrezzata per la terapia intensiva. Gli occhi furono sommersi al buio totale. Egli non fu più in grado di
capire e di pensare. Dentro di sé avvertiva l’urgenza di avere notizie dall’esterno, ma ciò era impossibile,
perché le infermiere glielo avrebbero proibito, del resto non poteva muoversi, ma forse avrebbero
provveduto i suoi cari, cosa impossibile perché era vietato l’accesso nella stanza di isolamento. Sorse
dentro di lui l’idea di rivolgersi a Dio per salvarlo sull’orlo del precipizio, ma gli venne il rimorso di essersi
allontanato dalla Chiesa. Si trovava in una landa selvaggia, in lotta con un nemico invisibile e
inattaccabile Lo scrittore descrive dettagliatamente le diverse fasi di una vera guerra, con eccezionale
capacità di rastrellare i sintomi esterni della malattia, sia la voragine dei pensieri che lo stava facendo
sprofondare nel nulla. A poco a poco, le flebo cominciano a produrre il loro effetto ed egli avverte che la
guarigione è molto vicina e lui non ha più paura di morire, ha desiderio di muoversi, la temperatura
scende, fuori i camion dell’esercito trasportano i cadaveri fuori città per interrarli o per gettarli nel forno
crematorio. Ora si sente libero, sarà molto prudente, con le prescrizioni del caso. Lo scrittore molto
abilmente circoscrive il campo di battaglia tra l’uomo e il virus con un ineccepibile linguaggio bellico e,
nel contempo, letterariamente ben curato, riuscendo a trasmettere al lettore fedelmente la
sintomatologia corporea del male e il fluire dei pensieri in sintonia con la declinazione del male,
lasciando anche un messaggio positivo per continuare a vivere”.
TIZIANA TURRISI legge anche la motivazione per GIOVANNI MACRÌ: “Il racconto sviluppa un argomento
inedito, apparentemente ilare, ma l’autore dimostra di possedere un potenziale caleidoscopico di
creatività rara e un sicuro possesso di patrimonio linguistico che riveste, in maniera trasparente,
l’oggetto narrato. Con notevole dovizia inventiva, riesce a mescolare realtà letteraria e mitologia
ariostesca, applicando all’universo fantastico dei pupi un processo di rivitalizzazione reale, tanto da
scrivere una storia d’amore surreale, ma umanamente coinvolgente. Infatti, fino agli inizi degli anni
sessanta, vigeva la passione per gli spettacoli ambulanti di storie, aventi come protagonisti i “pupi”,
rappresentativi degli eroi dei poemi cavallereschi. Ma con l’avvento dello sviluppo cinematografico, tale
mestiere cadde nel dimenticatoio e l’anziano puparo , vista la rarefazione degli spettatori, abbandonò in
un angolo le sue eroiche creature. Qualche anno dopo, un lord scozzese appassionato del genere
,recatosi a Catania, comprò l’Orlando, ma tornato a casa, ogni giorno scopriva un progressivo
sfaldamento del pupo eroico, che andava spegnendosi lentamente, senza che il lord ne potesse capire i
motivi. Nel contempo, anche Angelica viveva lo stesso processo di decadenza, ma il puparo,
confrontando le due realtà, scoprì che i pupi lavorando insieme, avevano acquistato una piena
autonomia di movimenti ed anche di sentimenti umani. Le due marionette, ritornate vicine, erano
tornate a vivere. Allora il lord decise di compare anche Angelica. Tornato a casa, scoprì che i due
innamorati, continuarono a vivere la loro cinquantennale storia d’amore”.
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La Prof.ssa MARIA MORGANTI PRIVITERA
consegna la targa agli autori dei due racconti inediti GIOVANNI MACRÌ e ANTONINO SCHIERA.
Riconoscimento all’Avvocato ENZO CORRENTI, Docente Universitario e componente della Corte
Suprema di Cassazione. NINA MAZZA legge la motivazione: “Benemerito cittadino di Barcellona P.G., è
stato Dirigente di pubblico servizio nella sua
città. Avvocato solerte e preparato, è stato
nominato Componente e Dirigente di Sezione
dell’Alta Corte Suprema di Cassazione, ora è
anche Presidente della Giuria del Concorso per
Notai. Enzo Correnti ha svolto tali importanti
incarichi per la sua lodevole preparazione, per la
sua serietà e competenza professionale, dando
lustro a Barcellona P.G. e un prezioso contributo
ad una responsabile gestione della giustizia”.
FRANCESCO CONTI consegna la targa e il gadget letterario all’Avvocato ENZO CORRENTI
La compagnia musicale I SIRINANTI esegue la canzone SI MARITAU ROSA
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Passiamo alla premiazione della sezione POESIA INEDITA, iniziando con la consegna dei diplomi relativi
alle MENZIONI SPECIALI DELLA GIURIA. Al 7° posto, per la poesia
LA MERAVIGLIA DEL PENSARE, la poetessa GIUSEPPINA LEGGIO di
Barcellona P.G. con la seguente motivazione: “il titolo della poesia
riflette , con la tecnica del correlativo oggettivo che unisce idealmente
la prima parte alla seconda, un tabulato di diverse varianti di
significato delle parole (dolci, dure, pesanti, vane o inutili) che si
manifestano in diverse funzioni esegetiche e che svaniscono con il
variare della circostanza in cui vengono pronunciate. Perciò sono
destinate a volare come “piume d’oca in balia del vento”. Anche i
sogni si disperdono nell’aria e le lotte per il trionfo di un’idea
svaniscono nel nulla. Occorre, invece, coltivare e far maturare le idee,
condividerle con gli e insieme cresceranno, germoglieranno, si
moltiplicheranno come fiori a primavera, consentendo il disegno di un
nuovo mondo ideale, per cui la vita vale la pena di essere vissuta”. Al
6° posto, per la poesia SCRIVERÒ DI TE la poetessa ANGELETTA
FERRARA di Barcellona P.G, con la seguente motivazione: “La poetessa, con parole pregnanti e
disperate, fa esplodere la sua ira contro il Covid 19 “PRIVO
D’ANIMA”, Lo attacca frontalmente come una minaccia mortale o
come una sfida. In cui la poetessa esprime la sua consapevolezza della
sconfitta del virus letale. Allora, Anche la poetessa scriverà di lui e la
sua poesia intonerà il peana di morte e perirà tra le macerie di vite
umana. Allora l’uomo non verserà più lacrime, si dissolveranno gli
incubi e la vita tornerà a risplendere sulla terra, già insanguinata
dalle tue orribili stragi”. Al 5° posto per la poesia AMICO… MIO il
poeta PIETRO MAIORANA di Porto Salvo, con la seguente
motivazione: “Pietro Maiorana scrive
poesie di pregevole attualità e, nel
contempo, riesce a prendere le distanze
dal sedicente amico, di idee proletarie,
ma che ora snida tra i militanti di idee totalitarie, evidenziando, in tal
modo, l’impudico trasformismo e ripudio delle proprie idee ad ogni
opportuna occasione. Da parte sua, il poeta Maiorana non ha mai dato
credibilità ai politici ciarlatani, che ingannano il popolo con false e ipocrite
promesse, per poi sparire dietro le quinte del potere e poter curare i loro
affari lucrosi alla sorgente del pubblico denaro, estorto legalmente in ogni
cassa delle tasse ammucchiate, o dagli imprenditori collusi con il potere.
Quindi, alla latitanza dello Stato, di fronte ai drammatici problemi della
gente, dobbiamo essere solidali con le azioni verso la gente più sfortunata e
ignorata. Quindi occorre un impegno solidale di tutti verso gli ammalati, i
senza tetto, gli anziani, gli affamati e verso chi muore ignorato da tutti in
questo mondo infame. Lo stesso Gesù, predicava l’amore, la giustizia e la
fratellanza, eppure fu tradito da chi gli era vicino. Anche Papa Francesco
rischia la vita per mano degli arroganti e di crede di essere il padrone
dell’umano destino. Quindi, continua il tuo cammino, sempre all’insegna
dell’egoismo, ma ricorda che anche tu, sarai responsabile e complice di tante
ingiustizie”. Al 4° posto per la poesia L’EREMITA la poetessa GIULIA MARIA
SIDOTI di Barcellona P.G., con la seguente motivazione: “Con una scansione
trasparente dei versi, ritmicamente assonanzate con i comportamenti
dell’Eremita, la poetessa Giulia Maria Sidoti concentra l’obiettivo perforante sulla figura dell’eremita,
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che divenne tale, dopo la scoperta che i “satiri malvagi” avevano trasformato il loro potere in trappole di
inganni, di torture, di persecuzioni, di condanne ingiuste, sempre applicate ai deboli e agli emarginati e
nel contempo , ingiustizie , prevaricazioni ed abusi di ogni genere nella gestione del potere. Viveva in un
letto sotto la neve e il ghiaccio, ma il profumato soffio della primavera, lo destò dal torpore in cui
aspettava la morte, impugnò il bastone, lo brandì in alto e in maniera circolare, si segnò con il segno
della Croce, come fosse risorto e lentamente si diresse lentamente verso la comunità. La speranza del
miglioramento della condizione umana lo spinse ad innalzare un ringraziamento al Creatore. Nella umile
figura dell’eremita, la poetessa non solo sembra raccontarci una fiaba, ma incarna simbolicamente la
condizione di malessere in cui l’umanità oggi e imprigionata a vivere”.
PREMIAZIONE 3° POSTO – Per la poesia A DANTE, POETA DELL’”ESSILIO il poeta GIOVANNI MACRÌ di
Barcellona P.G. NINA MAZZA legge la motivazione: “L’autore, in questa lirica, delinea il percorso
doloroso del Sommo Poeta, che sempre vivo nella sua mente, per l’orgoglio, il rigore morale, l’inimitabile
vigore che Dante Alighieri manifestò in tutta la Sua grande opera, composta nei luoghi del suo
tormentato esilio. In essa, con la penna imbevuta di amarezze e delusione, l’autore riuscì ad essere
l’osservatore attento delle vicende esistenziali dei molti personaggi che egli conobbe durante la sua
attività fiorentina e nel viaggio dei suoi studi. L’autore della lirica, dimostra di conoscere, in maniera
capillare , molte sequenze della persona, della sua ars poetica dell’”uomo senza età” e “senza tempo”,
del profeta poeta appassionato, pronto ad ogni capovolgimento delle lotte intestine per la conquista del
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potere a Firenze, del profeta, poeta appassionato, pronto ad ogni capovolgimento delle lotte intestine
per la conquista del potere a Firenze, ad ogni iniziativa per salvare la pace nella sua città, minacciata
dai quotidiani scontri sanguinosi tra le due fazioni, cioè tra figli della gloriosa città del giglio, che
riempivano di lacrime i suoi occhi e colmavano l’anima di cingolata amarezza. Lottò, con la vigorosa
energia dei suoi valori ideali elevati e con estrema fede nella riconciliazione tra tutti i cittadini, ergendosi
coraggiosamente tra le fazioni in lotta, ma l’ambizione del potere lo costrinse ad emigrare segretamente
“di porta in porta”, e ad accettare con lodevole dignità, “lo scendere e il salir delle altri scale”, con
dignitoso orgoglio delle sue scelte, per venti anni, bandito come “Bianco” traditore della politica, tanto
da essere spregevolmente condannato al rogo. Invece, l’illustre Vate preferì
incamminarsi sulle aspre vie dell’esilio, perdere i suoi beni e i suoi affetti,
evitare la condanna mortale, riuscendo invece a sopravvivere alle insidie
della “selva oscura”, riuscendo a riscattare la sua condanna, scrivendo con
cristiana disperazione, il” Poema Sacro”, che oggi viene studiato da grandi
critici e dagli alunni, anche in molte nazioni del mondo, come strumento
insostituibile della formazione dei giovani e dalle diverse fasce sociali, sia
nella sua pregevole struttura del Poema, sia nei contenuti, attraverso cui la
limpida coscienza del poeta, ha inciso moltissimo nell’indicare in Lui il
padre della patria e della stessa unità nazionale, scaturita dalla conoscenza
di una lingua comune, idonea a far riconoscere nei cittadini un linguaggio comune, che facilitò la
diffusione nazionale delle idee-cardine in lotta per l’Unità nazionale. Con un pentagramma armonioso
su cui ha scandito in una sintesi, poeticamente pregevole, la figura e l’opera sublime di Dante nei suoi
fondamentali valori, il poeta ha reso un incommensurabile contributo all’attualità del Suo messaggio”.
Consegna la targa la Dr.ssa FRANCESCA ROMEO.
PREMIAZIONE 2° POSTO – Per la poesia PIETRE MUTE dedicata al compianto poeta e scultore
barcellonese Mariano Pietrini creatore del Parco Jalari, il poeta NINO CALABRÒ, barcellonese da molti
anni residente ad Aosta. Per motivi di salute, NINO CALABRÒ, non è potuto essere presente ma ha
delegato l’Avvocato STEFANIA CALABRÒ a ritirare la targa. TIZIANA TURRISI legge prima la motivazione
e poi la poesia: “di forte pregnanza creativa è il ricordo dedicato a Mariano Pietrini che il poeta Nino
Calabrò celebra con parole parcellari, ma fa sgorgare il canto delle sue celebri sculture in pietra, lasciate
al Parco Jalari, che intonano un lamento d’amore, impresso dall’autore nella pietra delle sue opere che,
nel vento dei tempi, continuano a recitare il canto d’amore e di pace. Calabrò è travolto dalle
meravigliose figure di pietra, tanto che, in un trasporto lirico delle sue riflessioni, si illude di vedere
l’indimenticabile artista Mariano Pietrini ancora mentre, con la luce dell’intelletto, è curvato sulle sue
creature per rifinirle, accarezzarle, sorridere e in tal modo, imprimere ad esse emozioni e onde del cuore,
per renderli immortali. In questo dialogo muto con le pietre e con l’artista, ricorda antiche gioie e
nostalgie di ardori e legge anche le poesie dell’amico scomparso, impresse con gli strumenti della sua
arte”.
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NINO TRAPANI legge il messaggio di ringraziamento che ha inviato NINO CALABRÒ: “mi chiamo
Antonino Calabrò, sono nato a Barcellona Pozzo di Gotto il 10 gennaio del 1941, vivo da oltre 50 anni in
Valle d’Aosta e precisamente ad Aosta. Ringrazio tutti i componenti della giuria e gli organizzatori del
Premio “Terzo Millennio – Città Di Barcellona P.G.”, per aver manifestato benevolenza ai miei versi,
dettati dal cuore, per un amico, Mariano Pietrini, grande artista, che ora vive in una dimensione a cui
tutti siamo destinati. Non mi è stato possibile essere presente tra
voi per codesta importantissima manifestazione, non per colpa
mia, ma, certe volte nella vita, bisogna cedere, specie quando si
hanno armi spuntati in mano. Io amo la poesia, amatela pure voi
che, voce del cuore, qualsiasi sia il suo valore, è pur sempre voce
dell’anima, meraviglia, confronto con altre voci poetiche, capire,
imparare, lezione di vita. Il mio cuore è sempre aperto a nuove
emozioni e stasera, lontano, in questo mio Nord ornato di alti
monti, pregno di Sud e in particolare di Sicilia, sto davanti al
vostro giudizio. non son poeta e non lo diventerò che, il mio
tempo è avaro di futuro, ma scriverò, ascolterò, parlerò con chi
ha voglia di sentirmi. Passato il vento che ha registrato gli anni
giovanili a Barcellona Pozzo di Gotto e che soffia incerto in questi
anni aostani, mi sento in dovere e con letizia in cuore, di ringraziare tutti. VIVA LA POESIA. AntoNino
Calabrò”.
La Prof.ssa MARIA MORGANTI PRIVITERA consegna la targa all’Avvocato STEFANIA CALABRÒ.
PREMIO PER “LA RICERCA STORIOGRAFICA
TERRITORIALE” al Prof.re NINO QUATTROCCHI di
Bafia. Questa la motivazione: “con le sue ricerche
accademiche ha tracciato traiettorie determinanti
di storia locale”. FRANCESCO CONTI consegna la
targa e il gadget letterario, segue breve
intervento del premiato.
PREMIAZIONE 1° POSTO – Per la poesia L’ASSENZA, la poetessa MELANIA ROSSELLO residente a
Messina ma originaria di Rodì Milici. NINA MAZZA legge la motivazione: “con la poesia L’ASSENZA,
Melania Rossello, mette in evidenza le notevoli doti di una
poetessa che ha raggiunto alti livelli di creatività lirica,
approdando ad una sua originalità connotativa, sia
nell’organizzazione strutturale dei versi, che nella rievocazione
del paese dell’anima che, trasferitasi altrove, ora le manca. Lo
struggente ricordo dei giorni felici trascorsi al paese natale
durante gli anni sereni e favolosi dell’innocenza giovanili
galleggiano
costantemente
nel cuore e
nell’anima, trasformandosi in sacrario personale delle
emozioni e delle gioia che la Madre Terra dona sempre ai
propri figli che sono destinati ad allontanarsene.
La poetessa, limpida voce di armonici versi, ritaglia con
linee verbali simmetriche, fa rivivere la irreversibile
stagione della vita, riuscendo a sottrarsi alla violenza e
alla crudeltà dilaganti nella società, con gli strumenti
preziosi della poesia”.
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MELANIA ROSSELLO legge la sua poesia L’ASSENZA:
PREMIO ALLA CULTURA al Presidente dell’Accademia Musicale di
Barcellona P.G. FELICE MANCUSO. TIZIANA TURRISI legge la
motivazione: “Felice Mancuso ha fondato e diretto l’Accademia
Musicale, che ha preparato alla conoscenza della musica moltissimi
giovani. Si è reso benemerito anche per la dedizione con cui ha fondato il
Premio dedicato a Nino Pino Balotta, che in numerose edizioni ha
premiato autori giovani e meno giovani di tutta l’Italia. In tal modo si
merita un riconoscimento, per tanto e continuo impegno volontario e
anche per la validità della Sua poesia”.
FRANCESCO CONTI consegna la targa.
La compagnia musicale I SIRINANTI esegue la canzone MI VOTU E MI RIVOTU di Rosa Balistreri
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A conclusione, NINO TRAPANI, NINA MAZZA e TIZIANA TURRISI consegnano i DIPLOMI DI MERITO a
NUCCIO SCOLARO, PIETRO MAIORANA, SANTINO CALABRÒ, CONTI PASQUALINO e DARIO MILONE
“Per aver allietato con musiche e canti popolari della nostra terra la cerimonia di premiazione del
Premio Nazionale di Poesia e Narrativa “TERZO MILLENNIO 2022 – CITTÀ DI BARCELLONA P.G. (ME)”.
Siamo quasi giunti alla conclusione di questa bellissima pagina culturale, invito il Segretario del Premio
Nazionale di Poesia e Narrativa FRANCESCO CONTI, che ha ben organizzato e curato nei minimi
particolari la cerimonia di premiazione, per le conclusioni finali. Prima del suo intervento, il Segretario
ringrazia e consegna il DIPLOMA DI MERITO e il gadget letterario a NINO TRAPANI “Per aver curato la
regia e presentato con significativa maestria la cerimonia di premiazione del Premio Nazionale di Poesia
e Narrativa “TERZO MILLENNIO 2022 – CITTÀ DI BARCELLONA P.G. (ME)” e a NINA MAZZA e TIZIANA
TURRISI “Per aver collaborato con esperienza e professionalità alla cerimonia di premiazione del Premio Nazionale di Poesia e Narrativa “TERZO MILLENNIO 2022 – CITTÀ DI BARCELLONA P.G. (ME)”.
La cerimonia di premiazione si conclude con l’intervento del Segretario FRANCESCO CONTI che
comunica ai presenti, che l’Associazione Culturale TERZO MILLENNIO e la PARROCCHIA SAN GIOVANNI
PAOLO II in occasione della festa liturgica di San Giovanni Paolo II nel 44° anniversario dell’elezione a
Sommo Pontefice, organizzeranno venerdì 14 ottobre 2022, la 1^ edizione del RECITAL DI POESIE dal
titolo LA VOCE AI POETI in cui, tutti i poeti e le poetesse che hanno partecipato al Premio 3° Millennio,
che aderiranno a questa iniziativa culturale, leggeranno due loro poesie a tema libero. Entro la fine del
mese di agosto sarà inviato ai poeti e alle poetesse, presenti e non presenti alla cerimonia di
premiazione, il relativo regolamento.
Si ringraziano tutti gli sponsor della manifestazione: IL PAPIEDO di Giuseppe Maggio Junior, REAL PANE
di Giuseppe Puliafito, PANINI CASDIA di Nino Conti, EURO MARKET di Chillari Giuseppe, LE SPOSE di
MARIA GRAZIA di Andrea Lepro, LONGANI WEB RADIO di Nino Trapani, LA FARMACIA PORTO SALVO di
La Maestra Carmela & C. SAS, IL BAR TABACCHINO di Giuseppe Catania ed in particolar modo IKEBANA
Piante, Fiori e Addobbi di Giovanni Giunta per aver offerto i fiori.