Lascia un commento

FASCICOLO RISERVATO ALLA PREMIAZIONE DEL CONCORSO LETTERARIO TERZO MILLENNIO–CITTA’ DI BARCELLONA P.G. (Messina).

ASSOCIAZIONE CULTURALE TERZO MILLENNIO
NUOVO STATUTO
L’Associazione Culturale Internazionale TERZO MILLENNIO di Letteratura e di cultura varia, non avente
scopo di lucro, si è costituita con atto scrittura privata registrata presso l’Agenzia delle Entrate di
Barcellona Pozzo di Gotto alla sezione 3 n. 318 per iniziativa dei Soci Fondatori: ALIBERTI CARMELO, nato
a Castroreale il 9.09.1943; DOMENICO DI STEFANO, nato a Montalbano Elicona il 18.02.1948; COIRO
SANTO ISIDORO, nato a Monforte San Giorgio (deceduto) il 26.11.1947; CAMPO ALESSANDRO, nato a
Barcellona P.G. il 27.07.1973; ALIBERTI ELENA, nata a Barcellona P.G.(ME) il 18.08.1980. Nel contempo,
vengono assegnati all’unanimità dei presenti, gli incarichi istituzionali dell’Associazione: Aliberti
Carmelo, Presidente (con delega di firma). I suddetti soci fondatori costituiranno il Comitato Direttivo.
L’Associazione si impegna nelle valorizzazione e diffusione dei Beni Culturali del territorio, che
custodisce nelle sue viscere un patrimonio archeologico di immenso valore, essendo stato sede di una
civiltà autoctona, della greca, di quella latina e medievale, come dimostrano i resti dell’antica città di
Longane, le necropoli di Grassorella e la recente scoperta nel greto del torrente Patrì della sagoma di
una chiesa, forse risalente all’epoca degli insediamenti dell’Ordine Benedettino, riportata alla luce dalla
Sovrintendenza ai Beni Culturali di Messina, su segnalazione di studiosi locali, e ancora non del tutto
emersa per mancanza di fondi pubblici. L’Associazione si impegnerà volontariamente a proseguire nella
riscoperta degli innumerevoli reperti archeologici, di cui è disseminato il sottosuolo, come evidenziano
tante testimonianze, come Trebisonda nella frazione di Porto Salvo (Barcellona P.G.), di darne
informazione e richiedere l’intervento alle autorità competenti per i dovuti interventi e la competente
custodia. La fondazione della Rivista Culturale, intitolata TERZO MILLENNIO (No-profit) 2009,
provvederà alla diffusione delle varie scoperte, ricostruendo la vera storia del vasto territorio, dove
Federico II di Svevia concesse ai suoi fedelissimi l’amministrazione di numerose comarche e casali, che,
secondo alcuni, aveva una sezione a Milici di Rodì (Messina), e delle potenzialità del territorio da
segnalare agli amministratori comunali, come libero contributo della cultura per una programmazione
adeguata allo sviluppo culturale e civile del territorio e delle potenzialità e conoscenza dei molti autori
molto validi, ma costretti a vivere nell’ombra, perché ignorati dagli Enti Pubblici. L’Associazione,
utilizzando la Rivista omonima si propone inoltre come osservatorio della realtà culturale ed artistica
dell’Unione Europea e, nel caso, per una sempre intensa integrazione, intraprendere idonee iniziative
culturali. L’Associazione si propone altresì di individuare e analizzare le dinamiche di crescita e di
sviluppo della letteratura, dell’arte, della libertà e del confronto etico del pensiero nella cittadinanza. A
questo proposito, l’Associazione intende promuovere la divulgazione delle nuove voci letterarie e
artistiche, espressione speculare del mondo interiore dell’intellettuale nel contesto storico-sociale in cui
vive. Filo conduttore di tutta l’attività dell’Associazione è lo studio e la valorizzazione della vita dello
spirito e della mente come fondamento interpretativo della realtà. Nel perseguimento delle sue finalità,
l’associazione può esercitare le seguenti attività:
a) organizzare e promuovere seminari, convegni, conferenze, corsi didattici e di formazione, dibattiti e
manifestazioni poetico-artistico-culturali in genere, incontri con l’autore e corsi di scrittura creativa, di
recital di poesia e narrativa, rendendo protagonisti e interpreti i cittadini, a livello territoriale, nazionale
e internazionale e premi culturali per le scuole e assegnare pubblici riconoscimenti a personalità locali e
nazionali, distintesi nello svolgimento del proprio ruolo, per la realizzazione del bene collettivo. La sede
legale dell’Associazione Culturale NO-PROFIT, è in Via Carlo Alberto Dalla Chiesa 22, Bafia-Castroreale,
messa a disposizione gratuita dal Presidente. In tale sede, saranno svolte le attività, utili a studenti e
non, per una più responsabile maturazione della loro personalità; saranno accolti anche gli anziani per
coinvolgerli nelle nostre iniziative e per sollevarli dalla solitudine. Ogni attività sarà svolta con il libero e
gratuito contributo di volontariato per innalzare il livello spirituale, razionale etico e di coesione sociale
e umana, e per rendere più pacifica e solidale la società, che viaggia verso la dissoluzione, se non si
invertirà la rotta. Chi vuole partecipare alle suddette attività, dovrà presentare domanda completa dei
dati necessari al Direttivo e, se sarà accolta all’unanimità, diventerà socio della stessa.
2
Inoltre, l’Associazione si propone:
1) di elaborare autonomamente proposte progettuali per lo sviluppo delle opportunità poetico –
artistico – culturali e delle tradizioni popolari;
2) curare la pubblicazione di allegati periodici, opuscoli, libri, ricerche e studi (anche realizzate ed editate
da terzi su commessa dell’Associazione) riguardanti le finalità specifiche dell’Associazione stessa;
3) instaurare rapporti di collaborazione con scuole, università e organismi vari di interesse locale,
nazionale e internazionale, con lo specifico obiettivo di contribuire a creare una solidale comunità
locale, nazionale ed internazionale che sappia convivere e cooperare serenamente per la difesa dello
sviluppo dei popoli e per la convivenza pacifica, dopo l’abbattimento degli abominevoli muri di ogni
genere. Le iniziative e ogni forma di collaborazione è gratuita, libera e volontaria. La pubblicazione della
Rivista sarà realizzata con contributi liberi e volontari dei soci e anche di chi crede nella cultura, come
essenziale strumento di innalzamento etico, sociale e civile della società, come è stato fatto.
IL DIRETTIVO dell’Associazione IL SEGRETARO
(Francesco Conti)
Riunione Assemblea del 20 agosto 2022
3
1^ EDIZIONE DEL PREMIO NAZIONALE DI POESIA E NARRATIVA
“TERZO MILLENNIO 2022 – CITTÀ DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO – MESSINA”
DOMENICA 21 AGOSTO 2022 – ORE 18:15 – TEATRO PARROCCHIA SAN GIOVANNI PAOLO II
VIA ANTONIO MEUCCI, 33 – PORTO SALVO DI BARCELLONA P.G. (MESSINA)
Presenta NINO TRAPANI con la collaborazione di NINA MAZZA e TIZIANA TURRISI
NINO TRAPANI: Benvenuti a tutti alla cerimonia di premiazione del della 1^ edizione del Premio
Nazionale di Poesia e Narrativa TERZO MILLENNIO 2022 – CITTÀ DI BARCELLONA. Nel corso della serata
oltre alla premiazione dei vincitori del concorso saranno consegnati dei riconoscimenti a insigni
personalità che hanno attivamente operato ad elevare il livello culturale, sociale e civile del nostro
comprensorio. La compagnia musicale I SIRINANTI allieterà la serata con musiche e canti popolari della
nostra terra. Invito il Reverendo Padre VINCENZO OTERA, Parroco della Parrocchia San Giovanni Paolo II
di Porto Salvo e quindi padrone di casa, a salire sul palco per suo benvenuto ai presenti e consegnare il
PREMIO AL MERITO al Prof.re Carmelo Aliberti per il suo ultimo romanzo IL MIO MONDO FINIRÀ
CON TE che, la testata on-line CULTURA OLTRE di Novoli (Lecce) lo ha designato libro del mese di luglio

  1. Ho anche il piacere di annunciare che la prestigiosa casa editrice MURSIA di Milano, pochi giorni
    fa, ha comunicato al Prof.re Carmelo Aliberti che, dovendo rivedere il proprio catalogo, ha deciso di
    ripubblicare il suo libro “Come leggere FONTAMARA di Ignazio Silone” edito nel 1977 e ristampato nel
    1989 e nel 1998, con nuova veste tipografica e con eventuali integrazioni su “Il Caso Silone”, seguirà
    anche la pubblicazione di altre opere di Carmelo Aliberti. Il poeta, scrittore e critico letterario, LUCIO
    ZANIBONI ci ha inviato il seguente messaggio: “Caro Francesco, Ti prego di formulare a mio nome gli
    auguri più vivi per la Cerimonia di oggi. Il mio apprezzamento alla Giuria per il lavoro selettivo dei
    partecipanti, a TE per l’impegno della preparazione e ad Aliberti che genera e tiene viva la cultura da
    Trieste alla Sicilia, i sensi della mia ammirazione. Penso che i numerosi riconoscimenti a Lui attribuiti
    siano ben poca cosa rispetto ai meriti. A Lui e a voi tutti un caloroso abbraccio”. La Dr.ssa, giornalista e
    scrittrice FRANCESCA ROMEO legge un breve estratto della prefazione, da lei scritta nel romanzo: “La
    passione per la lettura era emersa in me spontaneamente fin da ragazzino, e
    precisamente dopo la lettura delle dolorose vicende della vita e della morte di Anna
    Frank”. Inizia così “Il mio mondo finirà con te” del professore Carmelo Aliberti. Già
    dalla copertina traspare ciò che è “in potenza”, ovvero il leitmotiv che Aliberti
    sgranerà pagina dopo pagina: la disperazione dell’uomo nel suo status di lavoratoreschiavo, vittima silenziosa delle angherie del padrone-industriale. Un interrogarsi e un
    interrogare sul perché del male, della sofferenza, dell’esistenza stessa. Ecco che l’amara condizione di
    sfruttamento cavalca i secoli e si ripropone, oggi come ieri, facendo leva sullo status di bisogno del
    lavoratore. Amore, meschinità, fatica quotidiana, difficoltà, ideali, affetti familiari si rincorrono e si
    sovrappongono in un universo superiore. Si avviluppano e si dipanano. Si palesano e si nascondono. È la
    4
    straordinaria capacità narrativa di Aliberti che, come seguendo uno spartito, elabora note per suonare
    diverse melodie. Protagonista è l’amore. Un amore puro, vero, delicato come i petali di una rosa. Un
    amore senza lieto fine e, proprio per questo, imperituro. A viverlo è il giovane Carlo, un ragazzo pulito,
    buono, sognatore, che ha ereditato dalla famiglia quei valori essenziali intrisi di “sacrificio” e
    “abnegazione”, e Anna una ragazza bella, candida, genuina, saggia. Tra le novità di questa seconda
    ampliata edizione del romanzo, Aliberti aggiunge uno scorcio di delicata impetuosa poesia. Durante una
    sua visita a Castroreale, l’autore viene improvvisamente “folgorato” da una luce che faceva “ardere” la
    vetrata della cattedrale castrense. Ne scorge “il volto impomatato di una ragazza con il sorriso disegnato
    sulle labbra”. Una figura leggiadra, eterea, appartenente ad un altro mondo, che scuote il suo animo,
    che suscita in lui una sequela di ricordi che non riesce a collocare nello spazio e nel tempo, di cui non
    comprende subito il significato, ma che lo lasciano turbato. Solo in un secondo momento capirà, con
    rammarico per non aver compreso subito, che quella visione altri non è che Anna, la sua incontrastata
    Beatrice. Ed ancora, la fuga verso Trieste, città intrisa di storia e simbolismi patriottici, emblema del
    Risorgimento. Sì perché il protagonista è tutt’altro dall’essere un personaggio piatto o ripiegato su sé
    stesso. Carlo è l’antitesi del giovane Werther. Se da una parte anche qui il lettore tende a proiettare le
    proprie aspirazioni deluse sul personaggio alibertiano, tuttavia dall’altra Carlo risorge. Di fronte ad una
    serie di avvenimenti che sembrano destinarlo all’infelicità, Carlo sceglie di vivere. Non a caso nella IV di
    copertina Aliberti sceglie “La nascita di Venere” di Botticelli, icona forte della grandezza di Firenze e del
    Rinascimento. La profonda cultura dell’autore, la voglia di divulgare il bello, il continuum avventurarsi
    sulle strade di quella che possiamo definire “la grande letteratura”, non fa altro che confermare Aliberti
    quale un fine esteta della nostra società e la sua produzione letteraria un raffinato exemplum di bellezza
    cui ispirarsi. Ci sarebbe molto altro da aggiungere, ma lascio al lettore l’emozione dello stupore che si
    palesa ad ogni pagina”. NINA MAZZA legge la motivazione: “poeta, scrittore e critico letterario, uomo di
    profonda cultura, con la voglia di divulgare il bello, sempre in un continuo avventurarsi sulle strade della
    “grande letteratura”, ciò non fa altro che confermarlo quale un fine esteta della nostra società che
    produce nel lettore una incomparabile emozione dello stupore che si palesa in ogni sua pagina che fa,
    della sua immensa produzione letteraria, un raffinato esempio di bellezza a cui ispirarsi”.
    Padre VINCENZO OTERA consegna la targa al Prof.re CARMELO ALIBERTI
    Doveva essere presente il grande artista barcellonese Emilio Isgrò ma, per altro importante impegno,
    non può essere qui con noi, ha delegato l’Avv. NINO SOTTILE ZUMBO a ritirare il
    riconoscimento. NINA MAZZA legge la
    motivazione: “ineguagliabile ingegno creativo di
    Barcellona P.G. (poeta, scrittore, critico d’arte,
    scultore, regista), riuscì a varcare oltre gli
    sperimentalismi della neoavanguardia degli anni
    ’60 con una operazione rivoluzionaria personale.
    Egli introdusse la poesia visiva, e l’arte della
    cancellatura, realizzata con l’applicazione sui Promessi Sposi e ad altri
    capolavori della letteratura, rese, così, la parola cancellata, arte potente, facilitando il lettore, con la
    5
    valenza della parola “nuda”. Una poliedrica figura di intellettuale unico, a cui, noi, come Rivista
    Internazionale Terzo Millennio, nella quale Isgrò scrisse, riteniamo doveroso tributargli un
    riconoscimento dignitoso di benemerenza e ci impegneremo a divulgare le sue opere nelle scuole
    cittadine e triestine. che sono uniche e di elevatissimo valore creativo artistico ed etico. Occorre anche
    riflettere sul significato simbolico del gigantesco seme d’arancio,
    che egli ha donato alla sua città”. Segue l’intervento di
    ringraziamento dell’Avv. NINO SOTTILE ZUMBO che legge il
    messaggio di ringraziamento di EMILIO ISGRÒ: “Carissimo Nino,
    ti prego di rappresentarmi alla manifestazione di Porto Salvo, alla
    quale non potrò partecipare perché chiamato altrove da
    precedenti, improrogabili impegni. Ti chiedo inoltre di scusarmi
    con il caro professor Carmelo Aliberti e con i suoi colleghi e
    associati, oltre che con il pubblico, per la mia forzata assenza a
    questa significativa premiazione che mi fa sentire barcellonese tra
    barcellonesi, come sempre sono stato e sempre vorrò restare.
    Perché è da Barcellona P.G. che vengo, e lì, in quel mondo a volte fin troppo schietto e sincero, mi sono
    intellettualmente e umanamente formato. Desidero infine che questo gradito riconoscimento, che mi
    ricorda la Porto Salvo dove andavo da ragazzo in gita scolastica, o più semplicemente per marinare la
    scuola, Dio mi perdoni, sia dedicato alla memoria di mio fratello, l’architetto Bruno Isgrò (con il quale ho
    condiviso per anni sogni e speranze) oltre che dei miei genitori Elisa e Peppino che là riposano per
    sempre. Grazie, caro Carmelo, grazie a te e a tutti coloro che questo riconoscimento avete voluto per me.
    Vi abbraccio tutti con cuore aperto e amicizia incancellabile e forte. Emilio Isgrò”.
    La compagnia musicale I SIRINANTI composta da Nuccio Scolaro, Pietro Maiorana, Santino Calabrò,
    Pasqualino Conti e Dario Milone, esegue la canzone CU TI LU DISSI di Rosa Balistreri.
    Presentazione della silloge di poesie RAPSODIA POETICA scritta dalla poetessa barcellonese MARIA
    MORGANTI PRIVITERA che, notizia letta sui social, venerdì 26 alla premiazione del 4° Concorso di Poesia
    TESEO di Milazzo, riceverà il PREMIO ALLA CARRIERA, complimenti. TIZIANA TURRISI legge la
    motivazione: “vita dedicata all’attività creativa con una radicata vocazione poetica con cui plasma la sua
    esistenza. Il suo angelico sorriso, riesce magicamente a suscitare nei lettori forti emozioni di assoluto
    sentimento di cristiano lindore”. La Prof.ssa legge la poesia CONFITEMUR presente nella silloge. La targa
    viene consegnata dal Preside DOMENICO TROVATO. Presentazione della
    silloge di poesie POESIANDO SULLE ALI
    DEL TEMPO scritta dal poeta barcellonese
    FRANCESCO CONTI che, anche lui, venerdì
    26 alla premiazione del 4° Concorso di
    Poesia TESEO di Milazzo, per la sua poesia
    STANNU MURENDU I GIRASOLI riceverà il
    premio in onore alla grande poetessa
    Maria Basile. NINA MAZZA legge la
    motivazione: “la sua voce, fa risuonare la
    tastiera del suo canto, innalzando gli strumenti della sua “ars poetica” molto in alto, proiettandolo sulle
    6
    ali del tempo come ringraziamento al Padre per tutte le cose create. È nato poeta vero ed ha saputo
    custodire nella faretra dell’anima il dono ricevuto fin dalla nascita”. FRANCESCO CONTI legge la poesia
    TRA SOGNO E REALTÀ presente nella silloge; la Dr.ssa FRANCESCA ROMEO consegna la targa.
    Doveva essere presente l’Avvocato VIVIANA DOTTORE, Assessore alla Cultura
    e all’Istruzione del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto alla quale è stato
    assegnato il PREMIO ALLA CULTURA, ma, per motivi personali si trova fuori
    sede. TIZIANA TURRISI legge la motivazione: “nonostante la sua giovane età,
    gestisce l’assessorato all’Istruzione, Turismo, Spazi museali ed espositivi e
    Parità di genere con entusiastica passione, senza privare del suo sostegno
    associazioni culturali e singoli autori, che trovano in Lei solidarietà e strumenti
    di operosità creativa. Ha valorizzato il villino Liberty di Via Roma,
    trasformandolo in un museo temporaneo e in luogo di incontro e di confronto
    tra rappresentanti di varie culture. Una strategia politica di incentivazione alla
    lettura e alla realizzazione di manifestazioni culturali, che apriranno un nuovo
    capitolo della cultura barcellonese”. NINO TRAPANI legge il messaggio inviato dall’Assessore: “grazie
    mille per questo bellissimo riconoscimento. Grazie per le parole utilizzate a me destinate. Spero di avervi
    trasmesso la stessa emozione che provo io ogni qual volta penso ad un’iniziativa che possa coinvolgere
    Barcellona e la sua realtà culturale.” Il Segretario FRANCESCO CONTI provvederà alla consegna della
    targa e del gadget letterario.
    PREMIO ALLA CARRIERA alla giornalista messinese ITALIA MORONI CICCIÒ.
    Legge la motivazione NINA MAZZA: “donna e madre inimitabile, giornalista
    coltissima e inesauribile, ha dedicato tutta la vita, sia ai doveri di madre, sia
    alla precoce scelta del giornalismo culturale, ricoprendo ruoli molto ambiti
    nel quotidiano Gazzetta del Sud, dove costantemente ha curato, tra l’altro,
    oltre alla pagina culturale riservata a poeti e scrittori siciliani e calabresi, da
    lei sempre accolti e sostenuti con recensioni e articoli anche l’informazione su
    importanti eventi culturali, con strumenti preziosi di radiografia dell’universo
    interiore degli autori, tanto da essere considerata la madrina culturale del
    Sud. Per tanto appassionato impegno, Terzo Millennio, in tutte le sue componenti, le rende questo
    omaggio di ringraziamento”. La targa sarà inviata al suo domicilio. NINO TRAPANI legge il di
    ringraziamento di ITALIA MORONI CICCIÒ: “Sopraggiunti imprevisti mi impediscono ad essere presente
    insieme a voi a questa importante e lodevole manifestazione culturale. Sono onorata e grata di ricevere
    questo premio alla carriera e, al riguardo, desidero rivolgere il mio sincero ringraziamento al Prof.re
    Carmelo Aliberti, Direttore Editoriale della Rivista Internazionale di Cultura e di Letteratura e a tutti gli
    organizzatori della 1^ edizione del Premio Nazionale di Poesia e Narrativa
    “TERZO MILLENNIO – CITTÀ DI BARCELLONA P.G.”. Rivolgo un cordiale ed
    affettuoso saluto ai presenti alla cerimonia di premiazione”. Prima di
    iniziare la premiazione delle opere letterarie, il Presidente della Giuria,
    Preside DOMENICO TROVATO, fa un breve intervento. A conclusione, la
    Prof.ssa MARIA MORGANTI PRIVITERA, consegna il PREMIO DI
    BENEMERANZA a DOMENICO TROVATO con la seguente motivazione:
    “per aver presieduto la giuria del Premio Nazionale di Poesia e Narrativa
    “TERZO MILLENNIO 2022 – CITTÀ DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO –
    MESSINA”. Inizia la premiazione della sezione SILLOGE INEDITA composta
    da 20 poesie. Per il 1° posto ex aequo, si invitano sul palco la Prof.ssa MIRELLA GENOVESE autrice della
    silloge GIOIA DELLA MIA VITA e FELICE MANCUSO autore della silloge GIOISCA LA PACE. NINA MAZZA
    legge la motivazione per MIRELLA GENOVESE: “Ha dato moltissimo alla scuola, sia come dirigente
    scolastica, particolarmente presso il Liceo Scientifico “E. Medi” di Barcellona P.G., dove ha promosso una
    serie di iniziative encomiabili, sia nella cura, riservata agli incontri con L’autore, sia con il sostegno
    sempre alacre, a docenti propositivi di progetti, che vedevano come protagonisti gli studenti che, tra
    7
    l’altro, l’affiancarono nel progetto “AUTORI DI BARCELLONA P.G. E DINTORNI, pubblicato da una
    importante Casa Editrice Nazionale e vincitore del Premio Internazionale IL CONVIVIO. Nello stesso
    tempo, nasceva il mensile d’Istituto IL LEONARDO, realizzato dagli studenti, con loro articoli su
    importanti problemi etico-socio-culturale. Nutrì un assoluto rispetto verso
    la dignità dei docenti e dei discenti, curando molto il rapporto con le
    famiglie. Molto nobile il suo impegno nel volontariato. Ha coltivato, fin da
    giovane, la Letteratura (narrativa e poesia), pubblicando i suoi primi versi
    sulla rinomata rivista milanese “Alla Bottega”. Poi seguì la pubblicazione di
    alcune raccolte di poesia. Avvertì con lo sposo l’urgenza interiore di
    adottare una bambina che scelsero nelle
    Filippine e chiamarono dolcemente
    “Mirellina”. La sua gioia fu immensa,
    tanto più quando la ragazzina
    incominciò a dipingere e ad emulare la
    madre nell’ars letteraria, tanto che insieme scrissero un libro “a
    Quattro mani”. La recente scomparsa della sua Mirellina travolse
    ogni sua resistenza al dolore, come emerge totalmente dalla breve
    raccolta, inviata e premiata al Premio TERZO MILLENNIO – CITTÀ di
    BARCELLONA P.G. /ME). La raccolta, intitolata “GIOIA DELLA MIA
    VITA”, in cui la poetessa in ogni componimento utilizza una tecnica
    spontanea, senza estreme espressioni narcisistiche o strumenti
    elaborativi autoreferenziali. In ogni componimento ,inizialmente
    l’attenzione della Genovese è concentrata sulle varie manifestazioni
    della natura o in ritratti oggettuali ritagliati con estrema linearità, ma
    selezionati in modo tale che nelle strofe della seconda parte del
    componimento schizza dal suo cuore straziato, dall’assenza
    dell’adorata creatura, una scheggia di dolorosa dolcezza e il
    sentimento si abbandona al recupero di una sequenza, scandita dalle
    radici del cuore. Allora l’epicentro della sua ispirazione si coagula in
    un breviario d’amore, unico nella poesia odierna, perché la poetessa
    naturalmente non riesce a distaccare i suoi sentimenti dalla
    specularità naturalistica, perché ad ogni ramo, ad ogni albero, al paesaggio marina è legata l’immagine
    della sua creatura, riesumata anche nei più autobiografici ricordi, sempre vivi nelle pagine tristi del suo
    cuore: ed affiorano i dolci momenti, in cui la madre è ripresa nei tanti momenti importanti dell’ itinerario
    formativo e negli atti creativi, in cui, in maniera lieve, la madre asseconda i giochi della bambina o le
    prime indicazioni del nuoto, utili per lo sviluppo delle potenzialità della piccola creatura. In questa
    silloge sorge, con la sillabata simmetria del cuore, un altare per la figlia, che la Genovese ritaglia in ogni
    componimento, nell’attesa di poter riabbracciare in cielo la sua “tenera fronda”. NINA MAZZA, legge
    anche la poesia LA TUA DIMORA di MIRELLA GENOVESE.
    TIZIANA TURRISI legge la motivazione per FELICE MANCUSO: “Il poeta Felice
    Mancuso, personaggio barcellonese molto noto per la sua preziosa attività di
    fondatore e Presidente dell’Accademia Musicale di Barcellona P. G. e come
    allevatore, anche in poesia, di voci poetiche di tutta Italia, che ogni anno egli
    riusciva a portare al suo Premio dedicato per tanti anni alla Figura del poetascienziato NINO PINO BALOTTA, premiando tanti autori e assegnando anche
    riconoscimenti ai non premiati, per incoraggiarli continuare nella propria
    passione per “l’ars poetica”, con la certezza che il fiore della poesia rende
    sempre migliore l’animo umano, anzi per i valori elevati che sprigionano i
    versi, alla fine diventa un’ancora di salvezza nel procelloso mare del nostro tempo. Il ventaglio dei versi
    della presente raccolta contiene sentimenti di sofferenza del figlio, che nella infanzia e nella giovinezza
    8
    ha avuto un soffocato sentimento d’amore per il padre ( forse per le parole che
    non si sono dette), ma dopo la sua dipartita tale sentimento straripa nei suoi
    versi. Altrove emerge la lacerata figura del ragazzo che si reca a scuola,
    ricoperto di totale povertà, che si sente confortato dalla bellezza della natura,
    senza pensare al suo domani. Al ragazzo, la vocazione sociale del poeta,
    suggerisce parole di conforto, rivelandogli che, purtroppo per i poveri in
    questa società non esiste speranza di riscatto, ma “sii certo che il buon Dio ti
    darà il premio che gli uomini ti hanno negato. Molto autobiografica è la lirica IL
    RISVEGLIO DELLE PRIMAVERE, in cui il poeta avverte la solitudine di esistere
    durante il cammino “lungo la battigia/in cerca di se stesso” ed il poeta è assalito dalla paura de “la
    luce del giorno” e nel buio esistenziale insegue una felicità che “solo tu/ potrai darmi”.
    FELICE Mancuso legge la sua poesia I VERI EROI:
    Il Preside DOMENICO TROVATO consegna la targa a FELICE MANCUSO e a MIRELLA GENOVESE
    9
    Si prosegue con la premiazione della sezione RACCONTI INEDITI. Per il 1° posto ex aequo, si invitano sul
    palco ANTONINO SCHIERA di Palermo, autore del racconto BATTAGLIA PER VITA – CORONAVIRUS UN
    PERICOLO DIFFICILE DA AFFRONATARE e GIOVANNI MACRÌ di Barcellona P.G., autore del racconto
    AMORE TRA I PUPI. TIZIANA TURRISI legge la motivazione per ANTONINO SCHIERA: “Tanti poeti e
    scrittori hanno trattato nei loro scritti la tragedia che ha colpito creature di ogni angolo del pianeta.
    L’umanità fu colpita da un virus letale, a cui non era preparata né strutturalmente, né moralmente, né
    nella possibilità di cure, inesistenti per combattere l’insidioso e oscuro nemico. Lo scrittore Antonino
    Schiera, nel racconto “Battaglia per la vita”, descrive dettagliatamente la strage compiuta dal virus
    sconosciuto, per averlo personalmente conosciuto. Il dolore e la disperazione alla prima invasione dei
    colpiti, lo sgomento che attanagliò l’intera umanità, la tumultuosa attesa nella sensazione dell’attacco
    incombente dell’invisibile nemico. Il racconto dello Schiera è di estremo realismo, tanto da
    rappresentarlo nelle modalità in cui ha strappato alla vita persone di ogni età, improvvisamente colpite e
    piombate nello sgomento. L’Italia era del tutto impreparata, in quanto non esistevano ipotesi di poter
    sfure al mostriciattolo che invadeva di segnali il corpo e la mente degli infettati. Lo scrittore prima
    avvertì un lieve malore, tanto da uscirne dopo alcuni giorni. Ma qualche giorno dopo, emersero le
    connotazioni più pericolose dell’invisibile mostro, tanto che egli stesso fu trasferito nella stanza oscdell’intubamento. Le luci si andavano spegnendo, gli infermieri che lo avevano trasferito nella stanza
    attrezzata per la terapia intensiva. Gli occhi furono sommersi al buio totale. Egli non fu più in grado di
    capire e di pensare. Dentro di sé avvertiva l’urgenza di avere notizie dall’esterno, ma ciò era impossibile,
    perché le infermiere glielo avrebbero proibito, del resto non poteva muoversi, ma forse avrebbero
    provveduto i suoi cari, cosa impossibile perché era vietato l’accesso nella stanza di isolamento. Sorse
    dentro di lui l’idea di rivolgersi a Dio per salvarlo sull’orlo del precipizio, ma gli venne il rimorso di essersi
    allontanato dalla Chiesa. Si trovava in una landa selvaggia, in lotta con un nemico invisibile e
    inattaccabile Lo scrittore descrive dettagliatamente le diverse fasi di una vera guerra, con eccezionale
    capacità di rastrellare i sintomi esterni della malattia, sia la voragine dei pensieri che lo stava facendo
    sprofondare nel nulla. A poco a poco, le flebo cominciano a produrre il loro effetto ed egli avverte che la
    guarigione è molto vicina e lui non ha più paura di morire, ha desiderio di muoversi, la temperatura
    scende, fuori i camion dell’esercito trasportano i cadaveri fuori città per interrarli o per gettarli nel forno
    crematorio. Ora si sente libero, sarà molto prudente, con le prescrizioni del caso. Lo scrittore molto
    abilmente circoscrive il campo di battaglia tra l’uomo e il virus con un ineccepibile linguaggio bellico e,
    nel contempo, letterariamente ben curato, riuscendo a trasmettere al lettore fedelmente la
    sintomatologia corporea del male e il fluire dei pensieri in sintonia con la declinazione del male,
    lasciando anche un messaggio positivo per continuare a vivere”.
    TIZIANA TURRISI legge anche la motivazione per GIOVANNI MACRÌ: “Il racconto sviluppa un argomento
    inedito, apparentemente ilare, ma l’autore dimostra di possedere un potenziale caleidoscopico di
    creatività rara e un sicuro possesso di patrimonio linguistico che riveste, in maniera trasparente,
    l’oggetto narrato. Con notevole dovizia inventiva, riesce a mescolare realtà letteraria e mitologia
    ariostesca, applicando all’universo fantastico dei pupi un processo di rivitalizzazione reale, tanto da
    scrivere una storia d’amore surreale, ma umanamente coinvolgente. Infatti, fino agli inizi degli anni
    sessanta, vigeva la passione per gli spettacoli ambulanti di storie, aventi come protagonisti i “pupi”,
    rappresentativi degli eroi dei poemi cavallereschi. Ma con l’avvento dello sviluppo cinematografico, tale
    mestiere cadde nel dimenticatoio e l’anziano puparo , vista la rarefazione degli spettatori, abbandonò in
    un angolo le sue eroiche creature. Qualche anno dopo, un lord scozzese appassionato del genere
    ,recatosi a Catania, comprò l’Orlando, ma tornato a casa, ogni giorno scopriva un progressivo
    sfaldamento del pupo eroico, che andava spegnendosi lentamente, senza che il lord ne potesse capire i
    motivi. Nel contempo, anche Angelica viveva lo stesso processo di decadenza, ma il puparo,
    confrontando le due realtà, scoprì che i pupi lavorando insieme, avevano acquistato una piena
    autonomia di movimenti ed anche di sentimenti umani. Le due marionette, ritornate vicine, erano
    tornate a vivere. Allora il lord decise di compare anche Angelica. Tornato a casa, scoprì che i due
    innamorati, continuarono a vivere la loro cinquantennale storia d’amore”.
    10
    La Prof.ssa MARIA MORGANTI PRIVITERA
    consegna la targa agli autori dei due racconti inediti GIOVANNI MACRÌ e ANTONINO SCHIERA.
    Riconoscimento all’Avvocato ENZO CORRENTI, Docente Universitario e componente della Corte
    Suprema di Cassazione. NINA MAZZA legge la motivazione: “Benemerito cittadino di Barcellona P.G., è
    stato Dirigente di pubblico servizio nella sua
    città. Avvocato solerte e preparato, è stato
    nominato Componente e Dirigente di Sezione
    dell’Alta Corte Suprema di Cassazione, ora è
    anche Presidente della Giuria del Concorso per
    Notai. Enzo Correnti ha svolto tali importanti
    incarichi per la sua lodevole preparazione, per la
    sua serietà e competenza professionale, dando
    lustro a Barcellona P.G. e un prezioso contributo
    ad una responsabile gestione della giustizia”.
    FRANCESCO CONTI consegna la targa e il gadget letterario all’Avvocato ENZO CORRENTI
    La compagnia musicale I SIRINANTI esegue la canzone SI MARITAU ROSA
    11
    Passiamo alla premiazione della sezione POESIA INEDITA, iniziando con la consegna dei diplomi relativi
    alle MENZIONI SPECIALI DELLA GIURIA. Al 7° posto, per la poesia
    LA MERAVIGLIA DEL PENSARE, la poetessa GIUSEPPINA LEGGIO di
    Barcellona P.G. con la seguente motivazione: “il titolo della poesia
    riflette , con la tecnica del correlativo oggettivo che unisce idealmente
    la prima parte alla seconda, un tabulato di diverse varianti di
    significato delle parole (dolci, dure, pesanti, vane o inutili) che si
    manifestano in diverse funzioni esegetiche e che svaniscono con il
    variare della circostanza in cui vengono pronunciate. Perciò sono
    destinate a volare come “piume d’oca in balia del vento”. Anche i
    sogni si disperdono nell’aria e le lotte per il trionfo di un’idea
    svaniscono nel nulla. Occorre, invece, coltivare e far maturare le idee,
    condividerle con gli e insieme cresceranno, germoglieranno, si
    moltiplicheranno come fiori a primavera, consentendo il disegno di un
    nuovo mondo ideale, per cui la vita vale la pena di essere vissuta”. Al
    6° posto, per la poesia SCRIVERÒ DI TE la poetessa ANGELETTA
    FERRARA di Barcellona P.G, con la seguente motivazione: “La poetessa, con parole pregnanti e
    disperate, fa esplodere la sua ira contro il Covid 19 “PRIVO
    D’ANIMA”, Lo attacca frontalmente come una minaccia mortale o
    come una sfida. In cui la poetessa esprime la sua consapevolezza della
    sconfitta del virus letale. Allora, Anche la poetessa scriverà di lui e la
    sua poesia intonerà il peana di morte e perirà tra le macerie di vite
    umana. Allora l’uomo non verserà più lacrime, si dissolveranno gli
    incubi e la vita tornerà a risplendere sulla terra, già insanguinata
    dalle tue orribili stragi”. Al 5° posto per la poesia AMICO… MIO il
    poeta PIETRO MAIORANA di Porto Salvo, con la seguente
    motivazione: “Pietro Maiorana scrive
    poesie di pregevole attualità e, nel
    contempo, riesce a prendere le distanze
    dal sedicente amico, di idee proletarie,
    ma che ora snida tra i militanti di idee totalitarie, evidenziando, in tal
    modo, l’impudico trasformismo e ripudio delle proprie idee ad ogni
    opportuna occasione. Da parte sua, il poeta Maiorana non ha mai dato
    credibilità ai politici ciarlatani, che ingannano il popolo con false e ipocrite
    promesse, per poi sparire dietro le quinte del potere e poter curare i loro
    affari lucrosi alla sorgente del pubblico denaro, estorto legalmente in ogni
    cassa delle tasse ammucchiate, o dagli imprenditori collusi con il potere.
    Quindi, alla latitanza dello Stato, di fronte ai drammatici problemi della
    gente, dobbiamo essere solidali con le azioni verso la gente più sfortunata e
    ignorata. Quindi occorre un impegno solidale di tutti verso gli ammalati, i
    senza tetto, gli anziani, gli affamati e verso chi muore ignorato da tutti in
    questo mondo infame. Lo stesso Gesù, predicava l’amore, la giustizia e la
    fratellanza, eppure fu tradito da chi gli era vicino. Anche Papa Francesco
    rischia la vita per mano degli arroganti e di crede di essere il padrone
    dell’umano destino. Quindi, continua il tuo cammino, sempre all’insegna
    dell’egoismo, ma ricorda che anche tu, sarai responsabile e complice di tante
    ingiustizie”. Al 4° posto per la poesia L’EREMITA la poetessa GIULIA MARIA
    SIDOTI di Barcellona P.G., con la seguente motivazione: “Con una scansione
    trasparente dei versi, ritmicamente assonanzate con i comportamenti
    dell’Eremita, la poetessa Giulia Maria Sidoti concentra l’obiettivo perforante sulla figura dell’eremita,
    12
    che divenne tale, dopo la scoperta che i “satiri malvagi” avevano trasformato il loro potere in trappole di
    inganni, di torture, di persecuzioni, di condanne ingiuste, sempre applicate ai deboli e agli emarginati e
    nel contempo , ingiustizie , prevaricazioni ed abusi di ogni genere nella gestione del potere. Viveva in un
    letto sotto la neve e il ghiaccio, ma il profumato soffio della primavera, lo destò dal torpore in cui
    aspettava la morte, impugnò il bastone, lo brandì in alto e in maniera circolare, si segnò con il segno
    della Croce, come fosse risorto e lentamente si diresse lentamente verso la comunità. La speranza del
    miglioramento della condizione umana lo spinse ad innalzare un ringraziamento al Creatore. Nella umile
    figura dell’eremita, la poetessa non solo sembra raccontarci una fiaba, ma incarna simbolicamente la
    condizione di malessere in cui l’umanità oggi e imprigionata a vivere”.
    PREMIAZIONE 3° POSTO – Per la poesia A DANTE, POETA DELL’”ESSILIO il poeta GIOVANNI MACRÌ di
    Barcellona P.G. NINA MAZZA legge la motivazione: “L’autore, in questa lirica, delinea il percorso
    doloroso del Sommo Poeta, che sempre vivo nella sua mente, per l’orgoglio, il rigore morale, l’inimitabile
    vigore che Dante Alighieri manifestò in tutta la Sua grande opera, composta nei luoghi del suo
    tormentato esilio. In essa, con la penna imbevuta di amarezze e delusione, l’autore riuscì ad essere
    l’osservatore attento delle vicende esistenziali dei molti personaggi che egli conobbe durante la sua
    attività fiorentina e nel viaggio dei suoi studi. L’autore della lirica, dimostra di conoscere, in maniera
    capillare , molte sequenze della persona, della sua ars poetica dell’”uomo senza età” e “senza tempo”,
    del profeta poeta appassionato, pronto ad ogni capovolgimento delle lotte intestine per la conquista del
    13
    potere a Firenze, del profeta, poeta appassionato, pronto ad ogni capovolgimento delle lotte intestine
    per la conquista del potere a Firenze, ad ogni iniziativa per salvare la pace nella sua città, minacciata
    dai quotidiani scontri sanguinosi tra le due fazioni, cioè tra figli della gloriosa città del giglio, che
    riempivano di lacrime i suoi occhi e colmavano l’anima di cingolata amarezza. Lottò, con la vigorosa
    energia dei suoi valori ideali elevati e con estrema fede nella riconciliazione tra tutti i cittadini, ergendosi
    coraggiosamente tra le fazioni in lotta, ma l’ambizione del potere lo costrinse ad emigrare segretamente
    “di porta in porta”, e ad accettare con lodevole dignità, “lo scendere e il salir delle altri scale”, con
    dignitoso orgoglio delle sue scelte, per venti anni, bandito come “Bianco” traditore della politica, tanto
    da essere spregevolmente condannato al rogo. Invece, l’illustre Vate preferì
    incamminarsi sulle aspre vie dell’esilio, perdere i suoi beni e i suoi affetti,
    evitare la condanna mortale, riuscendo invece a sopravvivere alle insidie
    della “selva oscura”, riuscendo a riscattare la sua condanna, scrivendo con
    cristiana disperazione, il” Poema Sacro”, che oggi viene studiato da grandi
    critici e dagli alunni, anche in molte nazioni del mondo, come strumento
    insostituibile della formazione dei giovani e dalle diverse fasce sociali, sia
    nella sua pregevole struttura del Poema, sia nei contenuti, attraverso cui la
    limpida coscienza del poeta, ha inciso moltissimo nell’indicare in Lui il
    padre della patria e della stessa unità nazionale, scaturita dalla conoscenza
    di una lingua comune, idonea a far riconoscere nei cittadini un linguaggio comune, che facilitò la
    diffusione nazionale delle idee-cardine in lotta per l’Unità nazionale. Con un pentagramma armonioso
    su cui ha scandito in una sintesi, poeticamente pregevole, la figura e l’opera sublime di Dante nei suoi
    fondamentali valori, il poeta ha reso un incommensurabile contributo all’attualità del Suo messaggio”.
    Consegna la targa la Dr.ssa FRANCESCA ROMEO.
    PREMIAZIONE 2° POSTO – Per la poesia PIETRE MUTE dedicata al compianto poeta e scultore
    barcellonese Mariano Pietrini creatore del Parco Jalari, il poeta NINO CALABRÒ, barcellonese da molti
    anni residente ad Aosta. Per motivi di salute, NINO CALABRÒ, non è potuto essere presente ma ha
    delegato l’Avvocato STEFANIA CALABRÒ a ritirare la targa. TIZIANA TURRISI legge prima la motivazione
    e poi la poesia: “di forte pregnanza creativa è il ricordo dedicato a Mariano Pietrini che il poeta Nino
    Calabrò celebra con parole parcellari, ma fa sgorgare il canto delle sue celebri sculture in pietra, lasciate
    al Parco Jalari, che intonano un lamento d’amore, impresso dall’autore nella pietra delle sue opere che,
    nel vento dei tempi, continuano a recitare il canto d’amore e di pace. Calabrò è travolto dalle
    meravigliose figure di pietra, tanto che, in un trasporto lirico delle sue riflessioni, si illude di vedere
    l’indimenticabile artista Mariano Pietrini ancora mentre, con la luce dell’intelletto, è curvato sulle sue
    creature per rifinirle, accarezzarle, sorridere e in tal modo, imprimere ad esse emozioni e onde del cuore,
    per renderli immortali. In questo dialogo muto con le pietre e con l’artista, ricorda antiche gioie e
    nostalgie di ardori e legge anche le poesie dell’amico scomparso, impresse con gli strumenti della sua
    arte”.
    14
    NINO TRAPANI legge il messaggio di ringraziamento che ha inviato NINO CALABRÒ: “mi chiamo
    Antonino Calabrò, sono nato a Barcellona Pozzo di Gotto il 10 gennaio del 1941, vivo da oltre 50 anni in
    Valle d’Aosta e precisamente ad Aosta. Ringrazio tutti i componenti della giuria e gli organizzatori del
    Premio “Terzo Millennio – Città Di Barcellona P.G.”, per aver manifestato benevolenza ai miei versi,
    dettati dal cuore, per un amico, Mariano Pietrini, grande artista, che ora vive in una dimensione a cui
    tutti siamo destinati. Non mi è stato possibile essere presente tra
    voi per codesta importantissima manifestazione, non per colpa
    mia, ma, certe volte nella vita, bisogna cedere, specie quando si
    hanno armi spuntati in mano. Io amo la poesia, amatela pure voi
    che, voce del cuore, qualsiasi sia il suo valore, è pur sempre voce
    dell’anima, meraviglia, confronto con altre voci poetiche, capire,
    imparare, lezione di vita. Il mio cuore è sempre aperto a nuove
    emozioni e stasera, lontano, in questo mio Nord ornato di alti
    monti, pregno di Sud e in particolare di Sicilia, sto davanti al
    vostro giudizio. non son poeta e non lo diventerò che, il mio
    tempo è avaro di futuro, ma scriverò, ascolterò, parlerò con chi
    ha voglia di sentirmi. Passato il vento che ha registrato gli anni
    giovanili a Barcellona Pozzo di Gotto e che soffia incerto in questi
    anni aostani, mi sento in dovere e con letizia in cuore, di ringraziare tutti. VIVA LA POESIA. AntoNino
    Calabrò”.
    La Prof.ssa MARIA MORGANTI PRIVITERA consegna la targa all’Avvocato STEFANIA CALABRÒ.
    PREMIO PER “LA RICERCA STORIOGRAFICA
    TERRITORIALE” al Prof.re NINO QUATTROCCHI di
    Bafia. Questa la motivazione: “con le sue ricerche
    accademiche ha tracciato traiettorie determinanti
    di storia locale”. FRANCESCO CONTI consegna la
    targa e il gadget letterario, segue breve
    intervento del premiato.
    PREMIAZIONE 1° POSTO – Per la poesia L’ASSENZA, la poetessa MELANIA ROSSELLO residente a
    Messina ma originaria di Rodì Milici. NINA MAZZA legge la motivazione: “con la poesia L’ASSENZA,
    Melania Rossello, mette in evidenza le notevoli doti di una
    poetessa che ha raggiunto alti livelli di creatività lirica,
    approdando ad una sua originalità connotativa, sia
    nell’organizzazione strutturale dei versi, che nella rievocazione
    del paese dell’anima che, trasferitasi altrove, ora le manca. Lo
    struggente ricordo dei giorni felici trascorsi al paese natale
    durante gli anni sereni e favolosi dell’innocenza giovanili
    galleggiano
    costantemente
    nel cuore e
    nell’anima, trasformandosi in sacrario personale delle
    emozioni e delle gioia che la Madre Terra dona sempre ai
    propri figli che sono destinati ad allontanarsene.
    La poetessa, limpida voce di armonici versi, ritaglia con
    linee verbali simmetriche, fa rivivere la irreversibile
    stagione della vita, riuscendo a sottrarsi alla violenza e
    alla crudeltà dilaganti nella società, con gli strumenti
    preziosi della poesia”.
    15
    MELANIA ROSSELLO legge la sua poesia L’ASSENZA:
    PREMIO ALLA CULTURA al Presidente dell’Accademia Musicale di
    Barcellona P.G. FELICE MANCUSO. TIZIANA TURRISI legge la
    motivazione: “Felice Mancuso ha fondato e diretto l’Accademia
    Musicale, che ha preparato alla conoscenza della musica moltissimi
    giovani. Si è reso benemerito anche per la dedizione con cui ha fondato il
    Premio dedicato a Nino Pino Balotta, che in numerose edizioni ha
    premiato autori giovani e meno giovani di tutta l’Italia. In tal modo si
    merita un riconoscimento, per tanto e continuo impegno volontario e
    anche per la validità della Sua poesia”.
    FRANCESCO CONTI consegna la targa.
    La compagnia musicale I SIRINANTI esegue la canzone MI VOTU E MI RIVOTU di Rosa Balistreri
    16
    A conclusione, NINO TRAPANI, NINA MAZZA e TIZIANA TURRISI consegnano i DIPLOMI DI MERITO a
    NUCCIO SCOLARO, PIETRO MAIORANA, SANTINO CALABRÒ, CONTI PASQUALINO e DARIO MILONE
    “Per aver allietato con musiche e canti popolari della nostra terra la cerimonia di premiazione del
    Premio Nazionale di Poesia e Narrativa “TERZO MILLENNIO 2022 – CITTÀ DI BARCELLONA P.G. (ME)”.
    Siamo quasi giunti alla conclusione di questa bellissima pagina culturale, invito il Segretario del Premio
    Nazionale di Poesia e Narrativa FRANCESCO CONTI, che ha ben organizzato e curato nei minimi
    particolari la cerimonia di premiazione, per le conclusioni finali. Prima del suo intervento, il Segretario
    ringrazia e consegna il DIPLOMA DI MERITO e il gadget letterario a NINO TRAPANI “Per aver curato la
    regia e presentato con significativa maestria la cerimonia di premiazione del Premio Nazionale di Poesia
    e Narrativa “TERZO MILLENNIO 2022 – CITTÀ DI BARCELLONA P.G. (ME)” e a NINA MAZZA e TIZIANA
    TURRISI “Per aver collaborato con esperienza e professionalità alla cerimonia di premiazione del Premio Nazionale di Poesia e Narrativa “TERZO MILLENNIO 2022 – CITTÀ DI BARCELLONA P.G. (ME)”.
    La cerimonia di premiazione si conclude con l’intervento del Segretario FRANCESCO CONTI che
    comunica ai presenti, che l’Associazione Culturale TERZO MILLENNIO e la PARROCCHIA SAN GIOVANNI
    PAOLO II in occasione della festa liturgica di San Giovanni Paolo II nel 44° anniversario dell’elezione a
    Sommo Pontefice, organizzeranno venerdì 14 ottobre 2022, la 1^ edizione del RECITAL DI POESIE dal
    titolo LA VOCE AI POETI in cui, tutti i poeti e le poetesse che hanno partecipato al Premio 3° Millennio,
    che aderiranno a questa iniziativa culturale, leggeranno due loro poesie a tema libero. Entro la fine del
    mese di agosto sarà inviato ai poeti e alle poetesse, presenti e non presenti alla cerimonia di
    premiazione, il relativo regolamento.
    Si ringraziano tutti gli sponsor della manifestazione: IL PAPIEDO di Giuseppe Maggio Junior, REAL PANE
    di Giuseppe Puliafito, PANINI CASDIA di Nino Conti, EURO MARKET di Chillari Giuseppe, LE SPOSE di
    MARIA GRAZIA di Andrea Lepro, LONGANI WEB RADIO di Nino Trapani, LA FARMACIA PORTO SALVO di
    La Maestra Carmela & C. SAS, IL BAR TABACCHINO di Giuseppe Catania ed in particolar modo IKEBANA
    Piante, Fiori e Addobbi di Giovanni Giunta per aver offerto i fiori.
Pubblicità

Informazioni su Carmelo Aliberti

Carmelo Aliberti è nato nel 1943 a Bafia di Castroreale (Messina), dove risiede, dopo la breve parentesi del soggiorno a Trieste, e insegna Lettere nel Liceo delle Scienze Sociali di Castroreale. È cultore di letteratura italiana presso l’Università di Messina, nominato benemerito della scuola, della cultura e dell’arte dal Presidente della Repubblica. Vincitore di numerosi premi, ha pubblicato i seguenti volumi di poesia: Una spirale d’amore (1967); Una topografia (1968); Il giusto senso (1970); C’è una terra (1972); Teorema di poesia (1974);Tre antologie critiche di poesia contemporanea( 1974-1976). POETI A GRADARA(I..II), I POETI DEL PICENUM. Il limbo la vertigine (1980); Caro dolce poeta (1981, poemetto); Poesie d’amore (1984); Marchesana cara (1985); Aiamotomea (versione inglese del prof. Ennio Rao, Università North Carolina, U.S.A., 1986); Nei luoghi del tempo (1987); Elena suavis filia (1988); Caro dolce poeta (1991); Vincenzo Consolo, poeta della storia (1992); Le tue soavi sillabe (1999); Il pianto del poeta (con versione inglese di Ennio Rao, 2002). ITACA-ITAKA, tradotta in nove lingue. LETTERATURA SICILIANA CONTEMPORANEA vol.I,p.753, Pellegrini ,Cosenza 2008; L'ALTRA LETTERATURA SICILIANA CONTEMPORANEA( Ed.Scolasiche -Superiori e Univesità-) Inoltre, di critica letteraria: Come leggere Fontamara, di Ignazio Silone (1977-1989); Come leggere la Famiglia Ceravolo di Melo Freni (1988); Guida alla letteratura di Lucio Mastronardi (1986); Ignazio Silone (1990); Poeti dello Stretto (1991); Michele Prisco (1993); La narrativa di Michele Prisco (1994); Poeti a Castroreale - Poesie per il 2000 (1995); U Pasturatu (1995); Sul sentiero con Bartolo Cattafi (2000); Fulvio Tomizza e La frontiera dell’anima (2001); La narrativa di Carlo Sgorlon (2003). Testi, traduzioni e interviste a poeti, scrittori e critici contemporanei; Antologia di poeti siciliani (vol. 1º nel 2003 e vol. 2º nel 2004); La questione meridionale in letteratura. Dei saggi su: LA POESIA DI BARTOLO CATTAFI e LA NARRATIVA DI FULVIO TOMIZZA E LA FRONTIERA DELL'ANIMA sono recentemente uscite le nuove edizioni ampliate e approfondite, per cui si rimanda ai relativi articoli riportati in questa sede. E' presente in numerose antologie scolastiche e sue opere poetiche in francese, inglese, spagnolo, rumeno,greco, portoghese, in USA, in CANADA, in finlandese e in croato e in ungherese. Tra i Premi, Il Rhegium Julii-UNA VITA PER LA CULTURA, PREMIO INTERN. Per la Saggistica-IL CONVIVIO 2006. Per LA NARRATIVA DI CARLO SGORLON. PREMIO "LA PENNA D'ORO" del Rotary Club-Barcellona. IL Presidente della Repubblica lo ha insignito come BENEMERITO DELLA SCUOLA;DELL CULTURA E DELL?ARTE e il Consigkio del Ministri gli ha dato Il PREMIO DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO 3 VOLTE. E' CUlTORE DELLA MATERIA DI LETTERATURA ITALIANA. Il Premio MEDITERRANEO alla carriera. Il PREMIO AQUILA D'ORO,2019. Con il romanzo BRICIOLE DI UN SOGNO, edito dalla BastogiLibri di Roma gli è stato assegnato il Premio Terzomillennio-24live.it,2021 Sulla sua opera sono state scritte 6 monografie, una tesi di laurea e sono stati organizzati 9 Convegni sulla sua poesia in Italia e all'estero. Recentemente ha pubblicato saggi su Andrea Camilleri, Dacia Maraini,e rinnovati quelli su Sgorlon, Cattafi,Prisco,Mastronardi e Letteratura e Società Italianadal Secondo Ottocento ai nostri giorni in 6 volumi di 3250 pp. Cura la Rivista Internazionale di Letteratura TERZO MILLENNIO e allegati. Ha organizzato Premi Internazionali di alto livello,come Il RHODIS e il Premio RODI' MILICI-LOMGANE. premiando personalità internazionali che si sono distinte nei vari ambiti della cultura a livello mondiale

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: