Sono stati pubblicati gli Atti del Convegno, organizzato dall’Università di Udine e svoltosi il 19 e 20-2019,nella sede dell’atene4o organizzatore. L’evento straordinario, coordinato dai docenti benemeriti Prof. Franco Fabbro e Prof. Marco D’Agostini ha inteso valorizzare e far conoscere ad un più vasti pubblico l’intera opera narrativa che comprende oltre 30 romanzi, saggi e moltissimi articoli su importanti tematiche di analisi di attualità. Lo scrittore, riconosciuto come uno dei più importanti degli ultimi due secoli, tradotto in molte lingue del mondo e anche in giapponese, ha lasciato alla letteratura mondiale uno scrigno preziosissimo di romanzo, in cui ha setacciato atmosfere mitiche, in cui si muovono personaggi e popoli calpestati dalla storia e recuperati sul diagramma della tastiera dei valori eterni gli ingredienti più congeniti a ricaricare di favolose bellezze naturalistiche, della rifioritura della serenità di vivere e di accettare la sofferenza e il dolore come predestinato percorso esistenziale impegnati consapevolmente o miticamente a riscrivere la storia umana, all’insegna della formazione umanistica e scientifica, costantemente illuminata da una ineccepibile razionalità e animata da una ansia gnoseologica di ricerca scientifica della spiritualità metafisica. Al Convegno sono stati invitati ben noti critici che avevano già scritto saggi sull’opera del grande Maestro, totalmente oscurato dopo la sua scomparsa avvenuta il 25-12-2009, da preventive discriminazioni ideologiche e da interessati denigratori, invidiosi del successo dello scrittore friulano che si era imposto nel mondo ,senza essersi legato mai a gruppi di salotto o a fraternite di potere, ma ha sempre e liberamente “cantato la bellezza, i valori umanistici, l’irresistibile fascino del mito e di un mondo leggendario perduto, senza trascurato le dinamiche e dl giudizio sullo sviluppo scientifico dell’uomo. Volle essere sempre uno scrittore libero e intellettuale onesto e salì sul carro del ricercatore, lanciato verso l’edenico infinito nell’ultimo romanzo edito in vita. La polemica demolitrice dell’opera sgorloniana viene rivelata nel Convegno da Edda Agarinis, moglie dello scrittore,sempre partecipe al lavoro letterario del marito, di cui ha raccolto il rammarico dello scrittore per le acri polemiche che le sue opere accendevano sulla stampa,imbalsamata in un certo sovranismo ideologico, egemone nel periodo del neorealismo.Si vedano le acrimoniose dissertazioni di critici che sul Corriere della sera o su Il Giornale elargivano, sempre rintuzzati sugli stessi quotidiani dalla dignitosa autodifesa del generoso scrittore,ma che negli ultimi anni aggravarono la sofferenza dell’autore, come scriveva anche nelle sue numerose lettere che accompagnavano l’omaggio personalizzato dei suoi incantevoli romanzi che lubrificavano con trasparente nitidezza espressiva la luminosità delle mie letture, sempre seguite da una intervista o incontro con lui. Al Convegno, realizzato con assoluta perfezione e con sublime stile comunicativo, segno distintivo di vera cultura, hanno partecipato i docenti: Matteo Venier (Carlo Sgorlon e la critica).Edda Agarinis (Carlo Sgorlon e i romanzi in lingua friulana), Bartolomeo Di Monaco (Sgorlon, uno scrittore che ci manca, Romano Vecchiet (I treni di Sgorlon), Mario Turello ( Sgorlon dagli Archetipi ai quanti), Carmelo Aliberti ( La poetica e la filosofia nell’opera di Sgorlon) Giampaolo Righello ( Alle origini della narrativa di Sgorlon), Jean Igor Ghidina (Aspetti diegetici della modernità e dell’Ecologia,in Sgorlon), Daniela Marcheschi (Sgorlon e la narrativa del Novecento), Franco Fabbro e Eric Pascoli (Sgorlon, scrittore bilingue), Marco D’Agostini ( Sgorlon) .Brillano d’azzurro sulla mia scrivania sovrapposti delicatamente le copie che mi hanno inviato in omaggio il prof,Marco D’Agostini e Franco Fabbro,, operatori e eccellenti studiosi rivalutatori del Maestro friulano, che mi impongono di esporre in maniera più organica gli esiti estremamente indispensabili per la conoscenza di uno scrittore puro ed educatore essenziale e concreto, meritevole di entrare nelle letterature scolastiche .e nei corsi universitari, dove si formano le nuove generazioni, che potranno dotarsi di nuove energie moraki e culturali per poter affrontare un futuro che si prevede apocalittico,con strumenti idonei per la rigenerazione dell’umanità. NEI PROSSIMI GIORNO,PUBBLICHEREMO LE RELAZIONI PRESENTATE AL CONVEGNO:( I Parte) CARMELO ALIBERTI _TRIESTE