di Carmelo Aliberti
Carissimo Prof. Nino Quattrocchi, ho visto con vera gioia le tre stupende foto di copertina dei miei tre ultimi lavori e che tecnicamente la tua inveterata esperienza artistica ha salutoliricamente trasformare in limpidi cieli azzurri… Non ho parole per ringraziarti dello spontaneo gesto di solidarietà e di vera amiciziache solo chi è rivestito, anzi chi ha il DNA della cultura come dononaturale, può biologicamente valutarne l’importanza. Il tuo gesto, provenendo dalla terra delle nostre radici, mi è particolarmentecaro, in quanto quelle radici che ci accomunano traggono Humus dallaterra, imbevuta del sangue, delle lacrime e delle grida spaventose deinostri avi lontani e vicini,che nel mio romanzo BRICIOLE DI UN SOGNO,tu ,per comunità elettive hat ben capito,DEbbo anche complimentarmicon te per la certosina ricerca sul territorio di chi eravamo,dando unnobilissimo contributo con la riscoperta del nome naturale e disposalizio con la natura “I Buscaini” ed io che ho cercato nelle vocie nelle immagini e nei canti della natura una soave edexstraterrestre, credo di essere in grado di poter veramente gradirecome un dono,la tua ricerca di un mondo pulito che avevainconsciamente innalzato la natura a propria divina madre terra,chetutti noi dovremmo conoscere,per sapere dove dover andare nel futuro,Colgo l’occasione di ringraziare e di abbracciare fraternamente queinostri sinceri amici che hanno accolto affettuosamente il verosignificato e la pesantezza del mio quasi sessantennale il lavoro diintere giornate e nottate trascorse fino all’alba sui libri, ma tiassicura che in ogni pagina e nel filo do ogni pensiero c’eravate voiche nella mia interiorità eravate e continuerete ad essere,anzi inostri figli avertiranno rimbalzare nello scorrere nelle pagine ivalori puri del vivere dei padri.Siete sempre in mia compagnia,anchequando sogno.e ti prego dalle radici dell’animo di esprimere loro lamia immortale amicizia e infinita gratitudine.Su questo livelloaltissimo,se c’è qualche lieve errore ortogradico,non andare a cercareil correttore,non ce n’è proprio bisogno. Il cuore non ha linguaggioscritto,nè ha bisogno di definizioni,allora,in millesignificati,possiamo ricordare la brevissima locuzione di Fedro”Nondum matura est=Chi vuole comunicare con me, basta scivere aterzomillennio2009@gmail.com –Con infinito affetto, Vs. MeloAliberti.