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THE SCHOOL OF LIFE di Alain De Botton #ioleggoperche

“Perché la letteratura ci aiuta a vivere meglio” Questo è il titolo del video pubblicato su Internazionale, pagina on line fondata nel 1993 che raccoglie ogni giorno il meglio del web e ogni settimana, su carta, il meglio dei giornali di tutto il mondo. Il tredici febbraio Internazionale ha ritenuto “il meglio del web” un video dell’autore di L’arte come terapia, Alain De Botton. la letteraruta Questo video starebbe bene come screensaver su ogni computer, letto come la preghiera del mattino e cantato all’inizio delle lezioni nelle scuole. De Botton è voce autorevole alla quale si crede per quel che dice e non per quel che fa pertanto non mi dilungo a parlare di lui come personaggio. Chiunque può trovare la sua biografia con un clic su Google. Pertanto di seguito trovate i 5 punti illustrati nel video: “Perché dovremmo passare il nostro tempo a leggere romanzi e poesie? Quando nel mondo reale accadono cose importanti? Pensiamo un po’ al modo in cui la letteratura ci è utile.

1- Fa risparmiare tempo. Leggere può sembrare una perdita di tempo, ma in realtà la letteratura ci fa risparmiare tantissimo tempo perché ci dà accesso a emozioni ed eventi che impiegheremmo anni, decenni e millenni a sperimentare direttamente. La letteratura è il più grande simulatore della realtà, una macchina che ci fa vivere una quantità di situazioni infinitamente superiore a quella che ci toccherebbe nell’arco di una vita, ci fa scoprire in tutta sicurezza cosa che si prova a divorziare, a uccidere qualcuno per poi pentirsi, a licenziarsi e partire per il deserto o a fare un errore tremendo mentre si governa il proprio paese. La letteratura accelera il tempo e può raccontarci un’intera vita dall’infanzia alla vecchiaia. Ci regala le chiavi di un palazzo e di infinite camere da letto, permettendoci di analizzare la nostra vite in relazione a quella degli altri. Ci fa conoscere persone affascinanti: un generale romano, una principessa francese del XI secolo, un’aristocratica russa che vive una relazione clandestina. Ci fa attraversare i continenti e i secoli. La letteratura ci cura dal provincialismo e a un costo irrisorio ci trasforma in cittadini del mondo.

2- Ci rende migliori. Come per magia, la letteratura ci fa vedere le cose dalla prospettiva di un’altra persona. Ci permette di valutare le conseguenze delle nostre azioni sugli altri in un modo altrimenti impossibile, e ci mostra esempi di persone gentili, generose e comprensive. In genere la letteratura si oppone al sistema di valori dominante che premia soltanto il denaro e il potere. Gli scrittori ci fanno scoprire idee e sensazioni profonde che però non trovano spazio in un modo materialista e cinico.

3- È una cura per la solitudine. Siamo più strani di quanto siamo disposti ad ammettere. Spesso non possiamo dire che cosa ci passa per la testa, ma nei libri troviamo la descrizione di chi siamo veramente e di cosa sono davvero gli eventi, il tutto descritto con un’onestà completamente diversa da quella permessa nelle conversazioni comuni. Nei libri migliori è come se lo scrittore ci conoscesse meglio di noi stessi. I grandi autori trovano le parole per descrivere le esperienze più fragili e particolari della nostra vita interiore. La luce di una mattina d’estate, l’ansia che proviamo tra la gente, la sensazione di un primo bacio, l’invidia per un amico che racconta la sua nuova attività, il desiderio che proviamo in treno nei confronti di un altro passeggero a cui non osiamo rivolgere la parola. Gli scrittori aprono i nostri cuori e le nostre menti regalandoci una mappa di noi stessi che ci permette di esplorare noi stessi con maggiore consapevolezza e con meno senso di persecuzione e paranoia. Come disse lo scrittore Emerson: “nelle opere dei grandi scrittori troviamo i pensieri che abbiamo nascosto”. La letteratura è un correttore della superficialità che minaccia l’amicizia. I libri sono i nostri veri amici. Sempre presenti e pronti a farci scoprire le cose per come sono davvero.

4- Ci prepara al fallimento. Una delle nostre paure più grandi è quella di fallire, di diventare quello che i giornali definiscono “perdente”. Ogni giorno i media ci raccontano storie di fallimenti. Anche molta letteratura parla di fallimenti, in un modo o nell’altro molti romanzi, testi teatrali, poesie parlano di persone che hanno fatto tanti sbagli. Persone che per sbaglio sono andate a letto con la madre. Che hanno deluso il partner o che sono morte travolte dai debiti. Se i media avessero raccontato le loro storie li avrebbero fatti a pezzi invece i grandi libri non giudicano in modo così spietato e univoco. Hanno pietà del protagonista e temono per tutti noi che siamo sempre sull’orlo di distruggere noi stessi.

5- La letteratura può fare tutto questo per noi. Per questo dovremmo trattarla diversamente da come facciamo. Abbiamo la tendenza a considerarla una distrazione, uno svago, qualcosa da portare in spiaggia. Ma la letteratura è molto più importante, è una forma di terapia. Dovremmo cominciare a trattarla come i medici trattano le medicine, qualcosa da prescrivere a seconda dei problemi a cui può offrire una soluzione. La letteratura merita tutto il suo prestigio. Perché è uno strumento che ci aiuta a vivere e a morire con più saggezza, bontà e sanità mentale.”

Questi concetti vengono spesso ripresi e ripetuti negli ambienti letterari, nelle discussioni, interviste, tavole rotonde e nei social network quando si parla dell’importanza di leggere, ma fa sempre bene ribadirli e rileggerli aiuta a confermarne l’effettiva fondatezza. Il punto quattro però è nuovo e contiene un’affermazione agghiacciante.

Al punto quattro De Botton afferma con sicurezza inquietante che l’uomo è votato all’autodistruzione e che i media, anziché “mediare” orientando questa naturale vocazione verso fini positivi e propositivi, assecondano l’istinto alimentando le paure e condannando senza possibilità di soluzione i “perdenti”. De Botton contrappone la letteratura agli effetti mediatici e la indica come cura al male interiore dell’umanità. Suggerendo di indirizzare i lettori verso testi adatti alle “patologie da curare” proprio come avviene con le medicine scelte dallo scaffale del farmacista e date al paziente quale terapia. Ne deriva una nuova visone della letteratura che può contrastare gli effetti di un battere che l’uomo eredita e si tramanda di generazione in generazione: siamo sempre sull’orlo di distruggere noi stessi, dice De Botton. L’uomo porta in seno un parassita subdolo e latente che si risveglia casualmente in qualsiasi momento della vita, senza la prevenzione con una progressiva somministrazione di dosi più o meno massicce di letture la paura dell’insuccesso potrebbe fare danni irreparabili.

L’aspetto triste di tutto questo sono le statistiche sull’andamento della lettura in Italia, il dato è triste, non si legge abbastanza anzi si legge davvero poco, l’editoria è in crisi e la letteratura non progredisce, sembra stagnare anche se in realtà è solamente soffocata. La politica sostiene i quotidiani che diffondono l’idea di un assoluto bisogno di successo senza il quale sembra non si possa vivere e non incentiva abbastanza la letteratura che produce l’antidoto diffondendo la tolleranza e la comprensione nonché il valore dell’individuo per quel che è e non per qual che fa. Tutto questo prospetta un futuro poco felice ed è più facile immaginare paesaggi apocalittici piuttosto che colline verdeggianti e prati fioriti.

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Informazioni su Monica Bauletti

Monica Bauletti, libri@monicabauletti.it Romanzi: -ATTACCO AGLI ILLUMINATI – EDITORE: LIBROMANIA (DeAgostini-Newton) 2014 -L’AMICA PIU’ PREZIOSA - EDITORE: LIBROMANIA (DeAgostini-Newton) 2014 -BERTA, LA LEGGENDA (PUBME.ME) 2017 -Racconto: VITE RIFLESE antologia UNA BELLA GIORNATA DI SOLE LIBROMANIA (DeAgostini-Newton) 2015 -Racconto “RESPIRO” secondo classificato al premio letterario edizione 2014 “MILLE E… UNA STORIA” e pubblicato nell’antologia del premio. -Racconto “TU NON MI AMI” numero dicembre 2014 rivista internazionale di letteratura e cultura varia “3°m TERZO MILLENNIO” fondata dal poeta-scrittore-saggista professore Carmelo Aliberti. -Racconto "MARTINA VEDE LE COSE" antologia: SOFFIA UN VENTO CONTRARIO - L'IGUANA EDIUTRICE www.monicabauletti.it

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